Il Presidente dei Giovani Imprenditori, Riccardo Di Stefano propone: "Ora il Governo punti su quota giovani".
"Ora il Governo punti su quota giovani". Puntare su "quota giovani", non pensando più le riforme delle pensioni per chi esce dal mercato del lavoro, ma per chi ci entra. Questa la proposta lanciata dal Presidente dei Giovani Imprenditori, Riccardo Di Stefano, che ha aperto con le sue Tesi il tradizionale convegno di autunno dei Giovani Imprenditori.
Di Stefano ha proposto “una modifica del sistema di contribuzione Inps a 'scaloni' per entrare nel mercato del lavoro, e non per uscirci. Prevediamo step contributivi crescenti che restino a zero per un biennio, e che poi aumentino gradualmente, con sgravi assicurati per almeno un quinquennio" ha proposto Il Presidente degli under 40. E, sempre rivolto al governo, il Presidente Di Stefano ha detto che "servono misure che diano nuovo slancio all'autoimprenditorialità, per creare lavoratori e giovani imprese. Apriamo, allora, già da questa legge di bilancio, una vera e propria fase giovani, che tocchi innovazione, formazione e lavoro".
Anche il Recovery fund è stato uno degli argomenti al centro della relazione del Presidente dei Giovani Imprenditori: "Lo diciamo chiaramente: meglio rinunciarci che sprecarlo, meglio lasciarlo a disposizione di quei cittadini europei veramente capaci di dare futuro a questo Continente, piuttosto che tramutarlo nell'ennesima spesa improduttiva” - ha chiarito. “Rovesciamo il trend di un Paese che invecchia: Next Generation Eu deve avere come assoluta priorità la next Generation dell'Italia. Ecco a cosa deve servire il Recovery Fund. Altrimenti non c'è recovery". E sempre in tema di fondi Ue, Di Stefano ha sottolineato che il Mes “serve a rafforzare il nostro sistema di risposta alla pandemia e a prevenire quelle future. Dire no, significa impedire ai territori più fragili di prendersi cura dei propri cittadini. Dire no, significa avere più a cuore feticci elettorali anacronistici rispetto al nostro Paese. Quindi: sì al Mes sanitario subito - ha ribadito Il Presidente dei Giovani – e sì all'utilizzo di quei 36 miliardi per costruire infrastrutture sanitarie e fare prevenzione".
E poi la scuola, uno dei temi più cari al leader degli under 40, come testimonia la presenza dei Ministri dell’Istruzione Lucia Azzolina e di quello dell’Università e Ricerca, Gaetano Manfredi. Secondo Di Stefano, in questa pandemia, non bisogna solo pensare a tornare a scuola, ma "ripensare una nuova scuola". Infine, il Presidente dei Giovani ha valuto rivolgere un appello: "Cari imprenditori “futuri”, che oggi siete tra i banchi di scuola, noi ci impegniamo a ricostruire un patto generazionale per ridare alle giovani generazioni la possibilità di rafforzarsi, crescere e dare al Paese l’energia necessaria. Per questo, anche noi Giovani Imprenditori aderiamo al Patto per l’Italia lanciato dal Presidente Bonomi. Lo facciamo perché sappiamo che gli imprenditori del futuro non ci perdonerebbero di aver rinunciato a salvare il nostro e il loro paese".
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