Banca IFIS cresce e raddoppia la presenza in Emilia Romagna con una nuova filiale, già avviato il recruiting.
Banca IFIS cresce e raddoppia la presenza in Emilia Romagna con una nuova filiale, già avviato il recruiting
Bologna, 6 febbraio 2020 – Parte dall’Emilia Romagna il piano di sviluppo territoriale di Banca IFIS che, in linea con gli obiettivi strategici tracciati nel Piano industriale 2020/2022, ha scelto di raddoppiare la propria presenza nella regione. Dopo la filiale di Bologna, la Banca prevede l’apertura di un nuovo presidio territoriale emiliano nei prossimi mesi. Si tratta, per l’intero Gruppo, della filiale numero 27 e porterà all’assunzione di nuovi consulenti del credito per i quali il recruiting è già stato avviato. Banca IFIS, che conta 80 mila imprese clienti in tutta Italia, ha oltre 7 mila clienti operativi in Emilia-Romagna, il 9% circa del totale.
L’annuncio dell’apertura della nuova sede è stato fatto oggi a Bologna durante l’evento organizzato da Banca IFIS in collaborazione con il Gruppo 24 ORE con il patrocinio di Confindustria Emilia Centro: Fattore I: quale innovazione per il futuro delle PMI?”. Nel pomeriggio è stata presentata anche una nuova edizione del “Market Watch PMI”, realizzato da Banca IFIS, che ha analizzato 62 mila bilanci societari per enucleare le migliori performance d’impresa e individuare 1.040 “PMI Stellari” con il loro modello di business vincente.
All’evento sono intervenuti: Tiziana Ferrari direttore generale Confindustria Emilia Centro, Alberto Staccione direttore generale Banca IFIS, Raffaele Zingone, responsabile Direzione Centrale Affari di Banca IFIS, Andrea Pontremoli ceo e general manager Dallara, Eleonora Bugané Pedretti managing director Fürlog, Giorgio Cangini presidente e fondatore Cangini Benne, Henry Sichel general manager Caffeina, Stefano Micelli professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese Università Ca’ Foscari, Pierpaolo Mamone partner monitor Deloitte e consumer product leader Deloitte Consulting.
«Con il suo ecosistema industriale, i distretti e circa 400 mila imprese attive, l’Emilia Romagna è una regione strategica che Banca IFIS ha deciso di presidiare ancora più da “vicino” – chiosa Alberto Staccione, Direttore Generale Banca IFIS -. Se guardiamo al target PMI, che è quello di riferimento di Banca IFIS, le aziende che presentano le migliori opportunità, e al tempo stesso le maggiori esigenze, sono quelle più dinamiche che stanno crescendo velocemente. A loro ci vogliamo rivolgere, in particolare, per la creazione di un nuovo e quotidiano rapporto di partnership dove sia la Banca sia l’Impresa devono fare la propria parte, stringendo un patto di reciproca chiarezza, trasparenza e responsabilità».
«L’apertura di una seconda filiale in Emilia Romagna è un passo importante nel progetto di crescita di Banca IFIS – spiega Raffaele Zingone, responsabile Direzione Centrale Affari Banca IFIS – Vogliamo portare nei territori un nuovo modello di Banca ma soprattutto di relazione. Velocità nella risposta, approccio dinamico e mobilità, intesa come capacità di stare davvero dentro le aziende, sono il nostro Dna imprenditoriale. La nostra strategia è finalizzata a fornire la migliore risposta nel minor tempo possibile. Per questo stiamo affinando un pacchetto di servizi e prodotti completo che comprende: factoring, leasing, anticipo crediti, finanza strutturata, advisory e consulenza strategica».
«La struttura industriale della nostra regione, organizzata in Filiere, ci permette di superare e anzi valorizzare i limiti tipici della medio-piccola dimensione di molte delle imprese che popolano il territorio, a testimonianza dell’eccellenza del tessuto imprenditoriale emiliano – dichiara Valter Caiumi, Presidente di Confindustria Emilia Area Centro - In un contesto generale sempre più complesso e caratterizzato da una forte competitività, è indispensabile che le aziende possano cogliere al meglio le opportunità di crescita e sviluppo sia sul mercato interno che internazionale. In questo senso, siamo molto felici di accogliere un nuovo presidio territoriale emiliano di Banca IFIS, che consentirà alle imprese di affrontare il proprio percorso di crescita in maniera strutturata».
Il report: lo studio e il racconto delle PMI. Banca IFIS ha analizzato 9 settori manifatturieri per un totale di circa 62 mila bilanci di impresa: Automotive, Costruzioni, Logistica e Trasporti, groalimentare, Meccanica, Moda, Tecnologia, Chimica e Farmaceutica, Sistema Casa. All’analisi dei conti economici, grazie alla partnership con la piattaforma Chorally, è stata affiancata un’attività di web listening, ovvero di “ascolto” e lettura di oltre 666 mila conversazioni sul web, da cui sono stati estrapolati tre “hot topic” di discussione, ovvero: trasformazione digitale, sostenibilità, supporto pubblico e risorse umane/competenze. Banca IFIS aveva già sperimentato, a maggio 2019, con il lancio del progetto «Fattore I» l’efficacia semantica dell’analisi di grandi quantità di “azioni” (articoli, post, forum, menzioni) e “reazioni” (commenti, risposte e retweet) sul web, utili a decifrare in tempo reale le aspettative di mercato e, quindi, indirizzare al meglio le strategie di business delle imprese. È così nato un osservatorio di nuova generazione per individuare le sfide che le PMI dovranno affrontare per emergere.
Il “FATTORE I”: Investimenti 4.0. L’ecosistema analizzato (62 mila bilanci d’impresa) rivela per il biennio 2016-2018, ricavi in crescita media del 4,3% l’anno, un aumento degli investimenti del 3,4% mentre la voce dipendenti segna più 5,6%. La ricerca ha estrapolato due sottoinsiemi di aziende con performance sopra la media: sono le PMI TOP, con ricavi medi pari a 7,1 milioni di euro e una marginalità media annua di +15,8%, e le PMI Stellari che rivelano una crescita dei margini medi annui del 23,6%. Queste ultime, pari a 1.040 società, presentano una dinamica a due cifre nelle risorse umane: +20,8% la variazione media annua dei dipendenti e alla voce investimenti +16,7%.
L’analisi sul campo, condotta al fianco del dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari e in collaborazione con il dipartimento di Scienze Economiche e aziendali dell’Università di Padova, ha fatto emergere dalla voce delle stesse PMI qual è il “FATTORE I” che ne ha determinato l’accelerazione. Si tratta dell’investimento nelle nuove tecnologie per personalizzare offerta e prodotto: nel 60% dei casi, le PMI intervistate, grazie agli investimenti in 4.0, sono diventate davvero imprese manifatturiere digitali. L’unico limite resta la difficoltà nel reperire figure professionali tecniche adeguate nella gestione del cloud computing, per l’integrazione dei sistemi informativi, la robotica collaborativa, cyber security, big data, IOT, intelligenza artificiale e realtà aumentata.