Intesa Sanpaolo: Imprese Vincenti nell'agroalimentare

Posted on 16/10/2024 in Corporate News by Intesa Sanpaolo

Dedicata alle PMI delle filiere Agribusiness la tredicesima tappa del tour nazionale "Imprese Vincenti" di Intesa Sanpaolo

Il Programma di valorizzazione sviluppa partnership con Università e Centri Nazionali di Ricerca, Bain&Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved, Microsoft Italia, NATIVA, Circularity, Coldiretti, Digit’ed, Tinexta e AICCON

 

Dieci piccole e medie imprese agroalimentari provenienti da tutta Italia sono state le protagoniste della tredicesima tappa di “Imprese Vincenti”, il programma che Intesa Sanpaolo dedica alla valorizzazione delle Pmi che rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del Made in Italy.

Lanciato per la prima volta nel 2019, ‘Imprese Vincenti’ ha fino ad oggi accolto l’autocandidatura di circa 14.000 imprese, di cui 4.000 solo per l’attuale quinta edizione. Imprese che complessivamente contano 150.000 dipendenti e registrano circa 35 miliardi di fatturato.

Le “Imprese Vincenti” del settore Agribusiness

Nella cornice del Grattacielo Gioia 22 a Milano, l’evento odierno realizzato in collaborazione con VISA ha visto protagoniste 10 “Imprese Vincenti” del settore agroalimentare: AGROLEGUMI di San Marzano sul Sarno (SA) leader nella produzione di legumi lessati in scatola, CANTINE ERMES di Santa Ninfa (TP) cooperativa agricola multi regionale di viticoltori, MANIVA di Bagolino (BS) e Chiusi della Verna (AR) che produce e commercializza acqua oligominerale e bibite, MARTINOROSSI di Malagnino (CR) specializzata nella produzione di farine, semilavorati, ingredienti funzionali e prodotti plant-based da cereali e legumi, OLEARIA CLEMENTE di Manfredonia (FG) azienda di filiera olearia più grande in Italia, PHARMALIFE RESEARCH di Garbagnate Monastero (LC) specializzata nella produzione di integratori alimentari, dermocosmetici, dispositivi medici e presidi medici chirurgici, RONCADIN di Meduno (PN) produttore di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale, SOCIETÀ PRODUTTORI SEMENTI di Argelato (BO) che si occupa di ricerca, produzione e commercializzazione di sementi per l'agricoltura, SORÌ ITALIA di Caserta realtà lattiero-casearia di lunga tradizione, VILLANI Castelnuovo di Rangone (MO) che produce e commercializza salumi italiani di alta qualità.

La quinta edizione di “Imprese Vincenti”

Le 150 Imprese Vincenti dell’edizione 2024 sono state selezionate per aver attivato progetti o raggiunto risultati significativi in valore economico e impatto sociale, innovazione e ricerca, transizione digitale ed ecologica, export e internazionalizzazione, passaggio generazionale e consolidamento dimensionale, formazione e welfare. Emergono strategie improntate all’adozione di criteri ESG, progetti di crescita che contribuiscono a creare valore per l’economia del territorio, occupazione e benessere delle persone. Alle Imprese Vincenti la Banca fornirà insieme ai partner del progetto gli strumenti per crescere, anche all’estero, in sostenibilità, innovazione, transizione digitale e finanza straordinaria.

Il roadshow - partito in primavera e giunto alla tredicesima delle 15 tappe complessive – si concentra oggi sull’agribusiness, a cui seguiranno le tappe riservate sia a imprese sociali e terzo settore, che alle imprese estere operanti nelle geografie della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo.

La Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo

Dal 2021 Intesa Sanpaolo dedica una intera rete nazionale al comparto agroalimentare italiano: la Direzione Agribusiness, con sede a Pavia, può contare su 250 punti operativi, di cui 94 filiali distribuite su tutto il territorio nazionale, per un totale di circa 1.100 professionisti che attualmente assistono oltre 84mila clienti. Nell’ambito del più ampio “Il tuo futuro è la nostra impresa”, piano d’intervento di Intesa Sanpaolo da 120 miliardi di euro fino al 2026, sono stati riservati ben 15 miliardi di euro all’agribusiness oltre a far nascere il “Programma Agribusiness” consentendo di accompagnare la progettualità imprenditoriale verso sviluppo sostenibile, programmi di investimento e protezione, con un’attenzione particolare al mondo agroalimentare a cui riserva anche 20 miliardi di euro in accordo con il MASAF.

Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo: Le dieci PMI che abbiamo premiato oggi sono eccellenze che si distinguono nel mondo agroalimentare italiano per la grande capacità di riuscire a conciliare l’elevata qualità nelle produzioni con l’impegno verso una crescita sempre più sostenibile a beneficio dei consumatori, della loro salute e dei territori. Realtà che sosteniamo in maniera tangibile, come dimostrano le erogazioni a medio e lungo termine nel primo semestre del 2024, che sfiorano il miliardo di euro, supportando in questo modo le imprese agroalimentari italiane nelle loro fasi di crescita e di sviluppo verso strategie stabili e sostenibili.”

Analisi del contesto economico a cura del Research Department Intesa Sanpaolo

Negli ultimi anni l’economia italiana ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto alla crescita media dell’area dell’euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali, in particolare dalla filiera agro-alimentare protagonista negli ultimi anni di un significativo percorso di internazionalizzazione. Nel 2023 i valori esportati dal settore agro-alimentare italiano si sono assestati a quota 62,2 miliardi di euro, il 5,8% in più rispetto al 2022 e ben il +137% rispetto al 2008. Tra in comparti che hanno contribuito maggiormente alla crescita nel lungo periodo, i prodotti da forno e farinacei (+153% dal 2008; +7,9% nel 2023); il lattiero-caseario (+223% dal 2008; + 7,7% nel 2023) e i vini (+112% nel lungo periodo, pressoché stabili nel 2023: -0,8%). Nel primo semestre del 2024 le esportazioni del settore agro-alimentare hanno mostrato un buon tasso di crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 (+7,4%) in controtendenza rispetto al totale dell’export italiano (-1,1% tendenziale); in particolare, spicca il settore degli oli e grassi (+36% rispetto ai primi sei mesi del 2023, sostenuto anche dall’incremento dei prezzi) ma risultati molto positivi anche da altri comparti, tra cui le conserve di frutta e verdura (+7,5%), i prodotti da forno e farinacei (+8,2%) , in recupero il vino (+3,2%).

Alla buona dinamica dell’economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti che tra il 2016 e il 2023 hanno registrato un aumento pari al 35,7% a prezzi costanti in Italia. Abbiamo fatto decisamente meglio rispetto ai nostri principali competitor: la Francia ha messo a segno un progresso del 19,2%, la Spagna ha mostrato una crescita del 14,3%, mentre la Germania si è fermata al +4,5%. Si tratta di un cambio di passo significativo rispetto al recente passato: basti pensare che tra il 2008 e il 2016 i nostri investimenti si erano ridotti del 22,4%, mentre quelli tedeschi erano saliti del 9,9%. Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021) spiegano questa performance, sintesi del balzo delle costruzioni (+47,1% nel periodo 2016-2023), ma anche della dinamica degli investimenti italiani in macchinari, mezzi di trasporto e ICT (+29,3%) e in beni immateriali (R&S e software; +20,2%). Negli ultimi anni le imprese italiane della filiera agro-alimentare hanno modificato la tipologia di investimento, con una riduzione del peso delle costruzioni e dei mezzi di trasporto a favore dei macchinari e degli investimenti immateriali, evidenziando una crescente attenzione all’innovazione.

Dopo il rallentamento osservato tra il 2023 e il 2024, il prossimo anno ci aspettiamo una ripresa dell’economia italiana che potrà contare sul contributo dei consumi e degli investimenti. In questa direzione spingono il rientro dell’inflazione, la riduzione dei tassi di interesse e la realizzazione degli investimenti del PNRR. L’80% della spesa effettiva del PNRR si concentrerà nel triennio 2024-2026, con potenziali ricadute molto positive sul rilancio delle infrastrutture e sulle transizioni digitale e green e, in ultima analisi, sull’aumento del tasso di crescita potenziale del PIL.

La transizione green e digitale guiderà sempre di più le scelte di investimento, in un contesto che si mostra in miglioramento, grazie all’allentamento in corso nelle politiche monetarie e alla presenza di specifici incentivi: secondo i risultati dell’indagine interna ISP presso i propri gestori, tra le variabili che avranno effetti sugli investimenti futuri, ai primi posti si posizionano gli acquisti di macchinari e tecnologia, finalizzati anche alla riduzione dei consumi energetici o all’adozione di strategie di economia circolare. Dal canto loro, le imprese agro-alimentari hanno le risorse per continuare a investire in tecnologia e in transizione green. Negli ultimi anni si è rafforzata la struttura patrimoniale: tra le imprese agro-alimentari il patrimonio netto in percentuale del passivo si colloca al 31,5%, valori più elevati rispetto a quelli osservati nel 2019 (26,8%). Inoltre, nel post-pandemia le disponibilità liquide nell’attivo, cuscinetto contro i rischi e risorse per investire, sono aumentate notevolmente: per le imprese agro-alimentari si attestano al 6,2% (erano il 4,6% nel 2019).

I ritorni degli investimenti in innovazione, qualità e attenzione all’ambiente sono rilevanti. Tra le imprese agro-alimentari, quelle che si sono dotate di certificazioni ambientali, di qualità o biologiche oppure che hanno registrato marchi o brevetti, mostrano un andamento del fatturato e una redditività superiore rispetto a chi non ha fatto questo tipo di investimenti. La marginalità è superiore anche per le imprese alimentari che autoproducono energia da fonti rinnovabili, rispetto a quelle che non si sono dotate di questi impianti. L’energia sarà sempre più cruciale anche per mantenere il primato europeo tra i Paesi con minori emissioni di gas effetto serra nella filiera agroalimentare: 36 tonnellate per occupato, contro una media UE di 38,5 e valori molto più elevati per Germania (50,4) e Francia (62).

I Partner di progetto

Una delle leve distintive del programma Imprese Vincenti è la creazione di un ecosistema di attori di prim’ordine a sostegno dei percorsi di crescita aziendali, con un progressivo arricchimento dell’offerta di servizi che possa rispondere alle evoluzioni dei bisogni delle PMI selezionate. Formazione, competenze specializzate, soluzioni non finanziarie, advisory e conoscenza dei contesti tematici caratterizzano il lavoro del team di partner di Imprese Vincenti: Bain & CompanyELITE e Gambero RossoCerved e Microsoft ItaliaColdirettiNATIVA e Circularity, insieme a Digit’ed, Tinexta e AICCON, nuovi partner dell’edizione 2024. Grazie agli strumenti per lo sviluppo di competenze su internazionalizzazione, economia circolare, reti commerciali e cost management, le funzioni specialistiche di Intesa Sanpaolo, di International Subsidiary Banks Division (ISBD) e di Intesa Sanpaolo Innovation Center accompagneranno i programmi di sviluppo offrendo supporto specialistico e strategico.

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