La Banca rispetta ampiamente il requisito patrimoniale fissato dalla BCE.
Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2025 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 9,89%.
A determinare tale requisito concorrono:
- il requisito SREP in termini di Total Capital ratio pari a 9,50%, che comprende il requisito minimo di Pillar 1 dell’ 8%, nel cui ambito il 4,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio, e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 dell’ 1,50%, nel cui ambito lo 0,84% in termini di Common Equity Tier 1 ratio applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020;
- i requisiti aggiuntivi, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio, relativi a
▫ Capital Conservation Buffer, pari al 2,5%,
▫ O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions Buffer), pari all’ 1,25%,
▫ riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer), pari allo 0,28% (1),
▫ riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer), pari allo 0,52% (2).
I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2024, deducendo dal capitale 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2024 (di cui 3 miliardi distribuiti come acconto dividendi a novembre 2024) e le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1, risultano pari a:
• 13,9% per il Common Equity Tier 1 ratio (3),
• 19,6% per il Total Capital ratio (3),
e pro-forma (4):
• 15,2% per il Common Equity Tier 1 ratio,
• 21,1% per il Total Capital ratio.
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(1) Calcolata considerando l’esposizione al 30 settembre 2024 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2024).
(2) Calcolata considerando l’esposizione al 30 settembre 2024 verso i residenti in Italia e il requisito a regime al 30 giugno 2025.
(3) Common Equity Tier 1 ratio pari al 13,6% e Total Capital Ratio pari al 19,4% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024, in conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.
(4) Stimato, sulla base dei dati di bilancio del 30 settembre 2024, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2024.