La Banca e Confcommercio pongono il focus, a vantaggio delle imprese, su sostenibilità e valorizzazione delle filiere anche in ottica digitale, investimenti in energie rinnovabili e liquidità per i costi energetici.
Intesa Sanpaolo e Confartigianato arricchiscono con un addendum l’accordo nazionale Crescibusiness, sottoscritto nel novembre 2022 per sostenere le realtà imprenditoriali più colpite dagli effetti della crisi energetica e dell’impatto inflattivo. A pochi giorni dall’avvio di Crescibusiness Digitalizziamo in Tour, il programma di valorizzazione dedicato alle realtà imprenditoriali che hanno saputo dare una svolta digitale al proprio business, il primo gruppo bancario italiano continua nella strategia di supporto al mondo delle aziende grazie alla collaborazione con Confartigianato, integrando l’accordo nazionale con nuove iniziative congiunte per affiancare coloro che, in linea con il PNRR, decidono di intraprendere un percorso di digitalizzazione, sostenibilità energetica e sviluppo dell’attività commerciale, facendo propria una cultura attenta all’impatto economico, sociale ed ambientale.
Investire in digitalizzazione così come in energie rinnovabili, efficientamento energetico, economia circolare, auto-produzione e auto-consumo sono una priorità per tutte le categorie imprenditoriali, chiamate a rivedere i propri business in una chiave maggiormente sostenibile.
Le imprese dell’artigianato e dei servizi rappresentano la fascia imprenditoriale più numerosa ed esposta agli effetti dei rincari di energia e materie prime, per le quali Crescibusiness di Intesa Sanpaolo ha previsto interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti per complessivi 5 miliardi di euro, parte degli oltre 410 miliardi previsti dal Gruppo a supporto degli obiettivi delle Missioni del PNRR. Grazie all’addendum, Intesa Sanpaolo e Confartigianato confermano la volontà di supportare obiettivi in termini di sostenibilità e digitalizzazione e rilanciano iniziative per ridurre l’impatto dei costi energetici e soluzioni per favorire lo sviluppo di progetti in energie rinnovabili. Cresce infatti la consapevolezza degli effetti dell’impatto ambientale e sociale anche nelle aziende artigiane, chiamate a ridefinire i propri modelli di business e per le quali la banca ha sviluppato un modello finalizzato a misurarne il livello di sostenibilità, con l’obiettivo di aiutarne la strategia ESG sia a livello di singola impresa che di filiera.
Uno strumento utile è il Questionario ESG sviluppato da Intesa Sanpaolo, che consentirà alle aziende di aumentare la propria consapevolezza su tematiche di sostenibilità ambientale, di valorizzare gli impegni assunti in materia ESG e di comunicare i risultati raggiunti agli stakeholder di mercato. La presenza in molte città italiane di Laboratori ESG di Intesa Sanpaolo e la collaborazione con Digit’Ed alimenta inoltre nuove soluzioni formative, come il recente focus “Filiere Sostenibili” nell’ambito del Programma “Sviluppo Filiere” dedicato al miglioramento del profilo di sostenibilità dei Capofiliera e delle filiere per favorire un circolo virtuoso in cui ogni impresa, grazie al proprio impegno, contribuisca a migliorare l'intera filiera.
“L’Addendum all’Accordo che Confartigianato ha sottoscritto con Intesa Sanpaolo – sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato - conferma il costante e proficuo dialogo tra le due realtà, a vantaggio delle esigenze delle micro e piccole imprese. In particolare, in questa fase di elevati interessi e alti costi dell’energia, abbiamo ritenuto fondamentale introdurre misure per favorire l’accesso al credito delle aziende nostre associate, con iniziative che valorizzano le filiere e premiano gli investimenti orientati alla sostenibilità. Tutto questo senza dimenticare la formazione continua su tali ambiti di estrema attualità”.
Sul fronte delle iniziative creditizie, la prima banca in Italia mette a disposizione finanziamenti S-Loan CER- rivolta alle società di capitali, e l’offerta CER rivolta alle società di persone, entrambe abbinabili a finanziamenti fino a 20 anni e per un importo che può arrivare fino al 100% dell’investimento. Per le società di capitali con fatturato non superiore ai 500 milioni può essere attivata la garanzia SACE Green con copertura fino all’80% dell’investimento.