La crisi da Covid-19 ha colpito tutte le aree del Paese; la caduta del prodotto nel 2020 è stata in parte attenuata anche a livello territoriale dalle misure adottate delle autorità nazionali ed europee. La campagna vaccinale, il graduale allentamento delle restrizioni introdotte per contenere i contagi e la prosecuzione degli interventi pubblici a beneficio di famiglie e imprese hanno concorso a sostenere la ripresa osservata nella prima parte del 2021. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia il recupero è stato più marcato al Nord. Le esportazioni sono cresciute in tutte le aree e, nelle dichiarazioni delle imprese, gli investimenti risultano superiori ai piani formulati l'anno precedente; le disponibilità liquide delle aziende hanno continuato ad aumentare. Indicazioni positive si osservano anche sotto il profilo dei consumi e dei redditi; il risparmio ha continuato a essere in larga parte indirizzato verso strumenti finanziari liquidi, quali i depositi. Le condizioni del mercato del lavoro mostrano segnali di miglioramento; nei primi otto mesi sono aumentate le posizioni lavorative nel settore privato non agricolo. La dinamica del credito ha seguito principalmente quella dei prestiti alle imprese, che hanno decelerato; i finanziamenti alle famiglie consumatrici hanno invece accelerato grazie alla ripresa del credito al consumo e all'ulteriore espansione dei mutui. Il tasso di deterioramento dei prestiti alle imprese è diminuito in tutte le aree, quello riferito ai finanziamenti alle famiglie consumatrici è rimasto su livelli contenuti. Gli investimenti previsti dal PNRR saranno cruciali affinché l'economia possa tornare a crescere stabilmente.