L’andamento favorevole dei ricavi, in crescita del 4,8% rispetto ai primi nove mesi del 2022, tra l'altro, vede una crescita nel Factoring del 5,9% e nel Leasing dell’8,8%.
Il 31 ottobre 2023 Banca Ifis ha perfezionato l’acquisizione di Revalea, società del Gruppo Mediobanca, un’operazione volta a consolidare il posizionamento della Banca come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured.
Risultati dei primi nove mesi del 2023
Dati riclassificati[1] – 1° gennaio 2023 / 30 settembre 2023
Requisiti di capitale[2]
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2023.
“I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la solidità del nostro modello di business e la nostra capacità di cogliere opportunità in un contesto macroeconomico finora favorevole, derivante da un periodo di crescita economica e dal contestuale rialzo dei tassi di interesse. Un contesto che, tuttavia, lascia intravedere i primi segnali di deterioramento. Nell’ultimo trimestre la Banca ha, con successo, controbilanciato il calo della domanda di credito con una vivace attività commerciale che ha visto, tra l’altro, lo sviluppo di prodotti e soluzioni mirate a sostenere la transizione sostenibile e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane. In quest’ottica, l’offerta commerciale è stata ampliata con nuove soluzioni di leasing nei comparti auto, mobilità green alternativa ed energia sostenibile, e un nuovo prodotto di noleggio tech dedicato alla clientela privata. Tutto questo accelerando il percorso di digitalizzazione previsto dal Piano Industriale D.O.E.S. 2022-24 con l’evoluzione della piattaforma Ifis4Business in myIfis, mantenendo una politica creditizia attenta in termini di pricing e contenimento del rischio. L’accantonamento complessivo sui crediti in bonis a fronte di rischi macroeconomici è pari a circa 65 milioni di euro e conferma l’approccio prudente rispetto al mutevole scenario macroeconomico. Anche nel business Npl, il miglioramento dell’efficienza delle strategie di recupero si è riflesso nella crescita degli incassi rispetto allo stesso periodo del 2022, nonostante un contesto di tassi di interesse e inflazione molto più elevati. In linea con le tempistiche attese, lo scorso 31 ottobre, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni normativo regolamentari, abbiamo perfezionato la partnership di lungo periodo per la gestione dei crediti deteriorati, siglata nel maggio 2023 con il Gruppo Mediobanca, volta a consolidare il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, in crescita del 15,1% rispetto ai primi nove mesi del 2022, riflettono la positiva correlazione del Gruppo al rialzo dei tassi di interesse (l’85% del portafoglio crediti commerciali è a tasso variabile). Il dinamismo della rete commerciale del Gruppo ha consentito la crescita delle attività nonostante la minore domanda di credito dovuta ai più alti tassi di interesse: nei primi nove mesi del 2023 il turnover del Factoring è cresciuto dell’1,2% e le erogazioni del Leasing dell’8,2%. Nel periodo, è stato accelerato il percorso di digitalizzazione con l’evoluzione di “Ifis4Business” nella nuova piattaforma multiprodotto, “myIfis”, per rendere sempre più efficace e fluida la relazione tra la rete vendita e la clientela finale.
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 295 milioni di euro, in crescita del 4,0% rispetto ai primi nove mesi del 2022. L’attività di recupero giudiziale e stragiudiziale non evidenzia, ad oggi, impatti negativi significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse.
Il costo medio della raccolta del terzo trimestre 2023, pari al 3,1%, è in aumento rispetto al 2,2% del primo trimestre 2023 e al 2,8% del secondo trimestre 2023. La posizione di liquidità al 30 settembre 2023 è pari a circa 1,7 miliardi di euro e beneficia dell’emissione obbligazionaria senior di 300 milioni di euro completata a settembre 2023.
I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 6,1% e al 3,9%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,6% e al 2,5%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.
I coefficienti patrimoniali confermano la forte solidità sia della Banca sia del Gruppo. Entrambi i principali indicatori si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari a 15,53% (15,01% al 31 dicembre 2022) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,42% (18,82% al 31 dicembre 2022), calcolati includendo l’utile dei primi nove mesi del 2023, al netto dell’acconto sul dividendo.
La Banca ha già completato con largo anticipo molte delle azioni per rimborsare i 2 miliardi di euro di TLTRO, tra cui il remarketing delle note senior della cartolarizzazione leasing per circa 400 milioni di euro, il ramp-up della cartolarizzazione Npl per ulteriori circa 400 milioni di euro e l’emissione di una obbligazione senior per 300 milioni di euro. A queste operazioni si aggiungono i circa 700 milioni di euro del portafoglio di proprietà in naturale scadenza entro settembre 2024. Nei prossimi trimestri sono, inoltre, previste operazioni di pronti contro termine sul portafoglio di proprietà, l’aumento della raccolta retail con una strategia multicanale e, in presenza di mercati finanziari favorevoli, emissioni obbligazionarie senior.
note:
[1] Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:
[2] Il CET1, il Tier 1 e il Totale Fondi propri (Total Capital) al 30 settembre 2023 includono gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi nove mesi del 2023, al netto dell’acconto sul dividendo. Gli utili generati computati a Fondi Propri tengono conto anche del dividendo prevedibile ai sensi dell’art. 2 del Regolamento UE n. 241/2014.