Una ricerca di CRIF e Nomisma dimostra l'impatto positivo che il Sistema di Informazioni Creditizie ha sull'accesso al credito e sulla stabilità del sistema finanziario italiano.
L’erogazione di credito rappresenta un fondamentale stimolo e supporto all’economia reale, permettendo di soddisfare le esigenze di coloro che necessitano di liquidità per sostenere i propri consumi e investimenti importanti come, ad esempio, l’acquisto di un’abitazione.
In Italia, le erogazioni annue di mutui e altri finanziamenti a rate rappresentano fra il 6 e il 7% del prodotto interno lordo. La sola parte relativa al credito al consumo – ovvero i prestiti finalizzati, i prestiti personali e la cessione del quinto dello stipendio o della pensione – rappresenta oltre il 3% del PIL e oltre il 5% dei consumi complessivi delle famiglie italiane. D’altra parte, i mutui ipotecari sostengono circa la metà degli acquisti di abitazioni da parte delle persone fisiche in Italia.
Per fotografare i meccanismi di erogazione del credito retail, una ricerca realizzata da CRIF e Nomisma ha esaminato il ruolo dei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) come fondamentale componente terza a supporto dell'accesso al credito degli italiani e di sostegno ai consumi. Nello specifico, utilizzando dati di natura pubblica e quelli presenti nella banca dati EURISC di CRIF, si è constatato che i SIC favoriscono l'accesso al credito a una più ampia platea di consumatori, garantendo al contempo l’attenzione alla sostenibilità finanziaria delle famiglie e la prevenzione dai rischi di sovraindebitamento.
“In un contesto di prolungata e ormai stabile incertezza, il sistema finanziario è chiamato a supportare le famiglie, sia tramite l’erogazione di mutui sia di credito al consumo, preservando al contempo la propria stabilità e integrità. Anche grazie al patrimonio informativo contenuto nei SIC, banche e società finanziarie sono state in grado di dare una risposta concreta alle famiglie in termini di erogazione di credito pur mantenendola dentro soglie di elevata sostenibilità per i bilanci familiari, al punto che negli ultimi 5 difficili anni il tasso di default sul credito alle famiglie si è costantemente mantenuto su valori prossimi ai minimi storici, intorno all’1%” – commenta Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF...continua a leggere la ricerca