“Per la prima volta nella storia economica del nostro Paese il terziario di mercato subisce una flessione drammaticamente pesante" così Sangalli commenta la situazione del settore.
"Occorre, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedichi maggiore attenzione e maggiori risorse a sostegno del terziario perché senza queste imprese non c’è ricostruzione, non c’è rilancio”: così il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta il rapporto dell’Ufficio Studi della Confederazione sulla crisi del terziario di mercato (l'intero studio sulla pagina Confcommercio: https://bit.ly/3eaCWvR )
Fino all’avvento della pandemia, i servizi di mercato hanno continuato a dare il maggior contributo al Pil e all’occupazione del Paese rispetto alla manifattura e all’agricoltura confermando la terziarizzazione della nostra economia, ma nel 2020 il Covid ha arrestato questo processo. Infatti, per la prima volta dopo venticinque anni di crescita ininterrotta, si riduce la quota di valore aggiunto di questo comparto (-9,6% rispetto al 2019) al cui interno i settori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti arrivano a perdere complessivamente il 13,2%; i maggiori cali nella filiera turistica (-40,1% per i servizi di alloggio e ristorazione), seguita dal settore delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento (-27%) e dai trasporti (-17,1%); ma gli effetti della pandemia hanno impattato in maniera consistente anche sui consumi con quasi 130 miliardi di spesa persa di cui l’83%, pari a circa 107 miliardi di euro, in soli quattro macro-settori: abbigliamento e calzature, trasporti, ricreazione, spettacoli e cultura e alberghi e pubblici esercizi; quanto alle conseguenze sull’occupazione, i servizi di mercato registrano la perdita di 1,5 milioni di unità su una flessione complessiva di 2,5 milioni dopo aver creato, tra il 1995 e il 2019, quasi 3 milioni di nuovi posti di lavoro; infine, per quanto riguarda l’evoluzione delle imprese per forma giuridica, negli ultimi 10 anni si è registrato un progressivo e costante spostamento dal modello di ditta individuale a quello di società di capitali rivelando una trasformazione del terziario di mercato da un grande comparto di piccole e piccolissime imprese a un grande comparto costituito sempre più da imprese piccole e medie. Questi i principali elementi che emergono dal rapporto dell’Ufficio Studi Confcommercio “.
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