Analisi della Fabi sui sostegni del governo e sui finanziamenti delle banche. Con lo stop alle misure c’è il rischio di una emergenza liquidità per oltre 1 milione di famiglie e imprese.
In totale 311 miliardi di euro, così ripartiti: circa 60 miliardi di moratorie ancora attive, a fronte di 500.000 sospensioni accordate, tre milioni di richieste di finanziamenti presentate, più di 220 miliardi di prestiti garantiti da Mediocredito Centrale e 31 miliardi quelli erogati attraverso Sace. È il bilancio del sostegno che il settore bancario, con il supporto dello Stato, in termini di garanzie, ha assicurato alle imprese e alle famiglie italiane. Una parte delle misure, tuttavia, non è più attiva, altre scadranno tra pochi mesi col risultato che oltre 1,2 milioni di soggetti, tra cittadini e aziende, potrebbe trovarsi in enorme difficoltà: lo scenario è quello di una emergenza di liquidità a livello nazionale che potrebbe portare a dissesti finanziari e fallimenti. Questo il quadro che emerge dalla “Mappa degli aiuti di Stato sui prestiti bancari” realizzata dalla Fabi, secondo la quale nel panorama europeo, l’Italia – insieme alla Spagna – non solo si distingue per la percentuale di ricorso ai finanziamenti assistiti da garanzia pubblica (circa il 5% dei in essere del sistema bancario), ma vanta anche il primato del grado di copertura più elevato con un 85% medio rispetto alla Spagna e Germania (80%) e Francia (55%). «Lo Stato e il settore bancario, anche grazie agli sforzi e al lavoro quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori delle stesse banche, hanno svolto un ruolo essenziale, durante la pandemia, per sostenere l’economia italiana: le agenzie bancarie sono rimaste sempre aperte e il personale ha costantemente supportato tutta la clientela. Alcune misure di sostegno introdotte dai governo non sono più in vigore e altre scadranno tra pochi mesi: perciò è urgente prorogare tutti gli aiuti pubblici per imprese e famiglie, sia riattivando le moratorie sui vecchi prestiti sia estendendo le garanzie sui nuovi finanziamenti oltre il termine attuale del 30 giugno prossimo. Condivido in pieno, pertanto, l’appello rivolto al governo italiano dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Oltre un milione di imprese e famiglie potrebbero trovarsi in grandissima difficoltà. La pandemia durerà ancora a lungo e l’economia subirà danni per molto tempo» commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. I NUMERI DEGLI AIUTI PUBBLICI: ALL’ITALIA IL PRIMATO EUROPEO In totale 311 miliardi di euro, così ripartiti: circa 60 miliardi di moratorie ancora attive, a fronte di 500.000 sospensioni accordate, tre milioni di richieste di finanziamenti presentate, più di 220 miliardi di prestiti garantiti da Mediocredito Centrale e 31 miliardi quelli erogati attraverso Sace. Sono questi i numeri, aggiornati allo scorso 6 gennaio, della resilienza del sistema produttivo italiano, indotta dal paracadute italiano con le misure introdotte dallo Stato a partire dalla primavera 2020, per resistere alla crisi economica più acuta degli ultimi 20 anni, cagionata dal Covid, e governare l’incertezza del presente...