Dopo l’esplosione dei casi nel 2019 (oltre 32.300, +19,7%) solo il lockdown è riuscito a frenare la crescita delle frodi creditizie. Il danno stimato supera i 150 milioni di Euro.
Lo studio evidenzia che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che supera i 150 milioni di Euro. Rispetto all’anno precedente il numero di frodi risulta in ulteriore crescita del +19,7% ma al contempo è diminuito l’importo medio (-5,9%), attestatosi a circa 4.650 Euro, a dimostrazione che le organizzazioni criminali ormai non disdegnano nemmeno le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto. Ma la costante crescita di questo fenomeno criminale non sembra arrestarsi tanto che le elaborazioni relative ai primi 4 mesi del 2020 mostrano un ulteriore incremento nei primi 2 mesi dell’anno (+5%) prima che il lockdown disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre (-12,8%), in virtù della drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali.
Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ecc), che rappresentano la metà del totale e presentano un importo del ticket medio pari a 5.500 Euro.
Infine l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit mostra che, ancora una volta, la maggioranza delle vittime sono uomini (61,2% dei casi). Relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella in cui si si rileva il maggior numero di casi è quella degli under 30 anni, con il 23,8% del totale. Seguono la classe compresa tra i 41 e 50 anni, con il 23%, e quella tra 31 e 40 anni, con il 21,2%.