Educazione finanziaria, a che punto siamo in Italia? ce lo dice Bankitalia con la seconda edizione dell'indagine IACOFI.
La Banca d'Italia diffonde i microdati relativi alla seconda edizione dell'indagine IACOFI sull'alfabetizzazione e le competenze finanziarie degli italiani (i dati sono disponibili qui). La rilevazione è stata svolta sulla base della metodologia OCSE/INFE che scompone il punteggio di alfabetizzazione finanziaria di un individuo in tre aree: le conoscenze, i comportamenti e le attitudini o atteggiamenti finanziari. Il primo aspetto si riferisce alla comprensione dei concetti di base utili per fare scelte finanziarie (come inflazione, tasso di interesse semplice o composto, diversificazione del rischio); i comportamenti riguardano la gestione delle risorse finanziarie nel breve e nel lungo termine (ad esempio la capacità di risparmio, i ritardi nel pagamento delle bollette, la tenuta di un budget familiare); gli atteggiamenti forniscono indicazioni circa l'orientamento degli individui al risparmio in un'ottica di lungo periodo.
L'indagine è stata condotta nei primi due mesi del 2020, appena prima dell'inizio della pandemia. Il questionario è stato compilato da un campione di circa 2.000 individui rappresentativo della popolazione adulta (persone con almeno 18 anni). Le domande sono state poste da intervistatori dotati di smartphone, tablet o PC durante incontri di persona con i rispondenti (modalità Computer Assisted Personal Interview, CAPI).
I dati IACOFI 2020, che si aggiungono a quelli già disponibili riferiti all'edizione del 2017, rappresentano un importante strumento di ricerca nel campo dell'educazione finanziaria. La presenza di informazioni dettagliate sulle caratteristiche dei rispondenti (come l'età, la professione, il titolo di studio...) consente, in particolare, di condurre analisi robuste sull'eterogeneità dei livelli di alfabetizzazione finanziaria nel nostro paese. I primi risultati dell'indagine sono stati presentati dalla Banca d'Italia a giugno 2020.