Industria Automotive ancora in flessione: i dati ANFIA

Posted on 11/07/2020 in Dati di Settore by ANFIA

Flessione ancora molto pesante per la produzione dell'industria automotive italiana a maggio, mese della ripartenza delle attività produttive dopo la chiusura imposta dalle misure anti-Covid19: -48,6%

A maggio 2020, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme1 registra un calo tendenziale del 48,6%, mentre chiude i primi cinque mesi del 2020 a -39,6% (-36,9% era stata la variazione tendenziale nel primo quadrimestre).

Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, la fabbricazione di autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) vede il proprio indice in flessione del 50,8% a maggio 2020 rispetto a maggio 2019, mentre diminuisce del 44,4% nel cumulato 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cala del 37,3% nel mese e del 38,7% nel cumulato e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 diminuisce del 47,7% nel mese e del 36,7% nel cumulato.

Secondo i dati preliminari di ANFIA, a maggio 2020 la produzione domestica di autovetture in Italia risulta inferiore dell’84% rispetto ai volumi di maggio 2019. La produzione nei primi cinque mesi dell’anno si riduce così del 54% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in calo da quindici mesi consecutivi: anche a maggio 2020, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 registra un calo a doppia cifra, -20,3%, e risulta in flessione del 19,3% nel periodo gennaio-maggio 2020, a livello tendenziale. Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni
tendenziali, tra cui la più rilevante è quella della fabbricazione di mezzi di trasporto (-37,3%).

Gli ordinativi totali dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni), presentano un calo tendenziale del 49% ad aprile (ultimo dato disponibile), con riduzioni su entrambi i mercati (-53% la componente interna e -43,6% la componente estera). La variazione negativa più ampia si rileva per il settore dei mezzi di trasporto (-71,2%). Nei primi quattro mesi del 2020, la diminuzione tendenziale è del 19,7% (-21,6% la componente interna e -17,1% la componente estera).

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) risulta in flessione del 45,1% nel mese (-46,5% sul mercato interno e -42,6% sui mercati esteri) e chiude a -17,1% il periodo gennaio-aprile 2020 (-18,5% il mercato interno e -14,4% il mercato estero).

“Tra l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio la quasi totalità delle attività produttive della filiera automotive italiana è ripartita dopo la chiusura imposta dalle misure anti covid-19 – almeno per chi non appartenesse alla filiera dei servizi ritenuti essenziali – seppur a ritmi molto rallentati, pagando le conseguenze delle interruzioni delle catene di fornitura e di una domanda in crisi per tutti i comparti –dichiara Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. I livelli produttivi di maggio risultano quindi ancora in forte ribasso a confronto con lo stesso mese dello scorso anno.

In Italia, nel primo semestre 2020 il mercato auto si è quasi dimezzato a confronto con lo stesso periodo del 2019, con appena 584.000 immatricolazioni (-46%), mentre le vendite di veicoli commerciali leggeri sono ammontate a 61.600 unità (-36%). Stando ai dati delle Associazioni nazionali dell’automotive, anche per gli altri maggiori Paesi europei il primo semestre presenta un mercato auto in flessione a doppia cifra: -48,5%
in UK, -51% in Spagna, -39% in Francia – l’unico tra i major market a riconquistare il segno positivo a giugno (+1,2%) – e -34,5% in Germania. I veicoli commerciali leggeri vedono una contrazione del 38% nel mercato UE allargato a EFTA e UK. Non a caso, l’indice della produzione di autoveicoli, non più azzerato come nel mese precedente, è comunque più che dimezzato a maggio (-50,8%) e chiude il progressivo da inizio anno a -44,4%, e piuttosto pesanti sono anche i ribassi di quello relativo alla produzione di componenti – del 47,7% nel mese e del 36,7% nel cumulato – e agli ordinativi di questo specifico comparto, con un decremento addirittura del 76,9% nel mese di aprile.

Dopo un lungo dialogo con parlamentari e rappresentanti del Governo, uno schema di incentivazione all’acquisto delle nuove vetture Euro 6 con emissioni di CO2 da 61 to 110 g/km, includendo premi di rottamazione, è stato approvato qualche giorno fa dalla Camera dei Deputati e attende ora il benestare del Senato. Anche gli incentivi per le vetture elettrificate già in vigore sono stati incrementati. Queste misure – conclude Giorda – rappresentano solo il primo passo di un piano di politica industriale di lungo periodo che dovrebbe essere definito con urgenza, in modo da essere pronto in autunno, e che aiuti la filiera nella transizione verso i nuovi paradigmi tecnologici, con un supporto agli investimenti produttivi, in R&D e capitale umano che rischiano di rallentare. Su questo, l’Italia è in ritardo rispetto ai competitor europei”.

Per il settore automotive nel suo complesso, gli ordinativi5 registrano una flessione tendenziale del 77,9% ad aprile, con una componente interna in calo del 75,2% e una componente estera a -81,2%. Nel primo quadrimestre 2020 gli ordinativi calano del 32,1%, con una componente interna in ribasso del 34,1% (-29,8% i mercati esteri).

Per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi registrano un decremento del 76,9% ad aprile (-79,1% per il mercato interno, -75% per il mercato estero), e del 26,3% nel cumulato (-31,4% mercato interno e -22,1% mercato estero).

Ad aprile 2020 (ultimo dato disponibile), inoltre, l’export di autoveicoli dall’Italia vale 231 milioni di Euro, l’86% in meno rispetto allo stesso mese del 2019, pari all’1% del totale esportato, mentre l’import vale 549 milioni di Euro (-81%) e il 2,3% del totale importato in Italia. La Francia rappresenta, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli per l’Italia, con una quota del 18%, seguita da Germania e USA, con quote, rispettivamente, del 17% e del 7%.

Il fatturato6 del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione negativa dell’87% ad aprile (-84% il fatturato interno e -90,5% quello estero). Nei primi quattro mesi del 2020, il fatturato cala del 32,7% (-35,5% il fatturato interno e -29,3% quello estero).

Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un decremento dell’82,6% nel mese di aprile, (-86,7% la componente interna e -79,1% la componente estera). Nel primo quadrimestre del 2020 l’indice del fatturato registra una flessione del 29,1%, con una componente interna in diminuzione del 33,6% (-25,4% il fatturato estero).

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1 Codice Ateco 29: fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (esclusi penumatici).

2 Per “autoveicoli” si intendono le autovetture e i veicoli commerciali leggeri e pesanti.

3 Codice Ateco 29.3, non include pneumatici.

4 Corretto per gli effetti di calendario: i giorni lavorativi sono stati 20 a maggio 2020, contro i 22 di maggio 2019 (è escluso il comparto Costruzioni). A partire dal 2018, gli indici della produzione industriale sono diffusi da ISTAT nella nuova base di riferimento 2015=100 (fino allo scorso mese la base era 2010=100).

5 Dati grezzi. I dati aggiornati a maggio saranno pubblicati da Istat il 17 luglio 2020.

6 Dati grezzi. I dati aggiornati a maggio saranno pubblicati da Istat il 17 luglio 2020.

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