Trend ancora positivo per la produzione dell’industria automotive italiana, che apre l’anno a +2,3%. La ripartenza è minacciata dalla crisi di approvvigionamento e i rincari di molte materie prime
A gennaio 2021, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un aumento tendenziale del 2,3%. Ricordiamo che nell’intero 2020 la variazione tendenziale è stata a del -21%.
Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1) registra la settima variazione positiva consecutiva su base annua, +13,5%; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) rincara la flessione tendenziale a -15% (era -0,6% a dicembre 2020), e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 diminuisce del 2,3% (+2,4% la variazione tendenziale a dicembre 2020).
Secondo i dati preliminari di ANFIA, a gennaio 2021 la produzione domestica di autovetture continua il suo recupero, con un incremento tendenziale – per il settimo mese consecutivo – del 26%.
Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva nuovamente in calo a livello tendenziale: a gennaio 2021, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso chiude a -2,4% (dopo un 2020 in ribasso dell’11,3%).
Gli ordinativi totali dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni), presentano un incremento tendenziale del 7% a dicembre (ultimo dato disponibile), grazie alla variazione positiva sia sul mercato interno (+7,8%), che sulla componente estera (+5,8%).
Nell’intero 2020, la diminuzione tendenziale è del 9,6% (-9,4% la componente interna e -9,9% la componente estera).
Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) risulta in crescita del 2,7% a dicembre (+4,7% sul mercato interno e -1,2% sui mercati esteri) e chiude a -11,1% l’intero 2020 (-11,1% il mercato interno e -11,3% il mercato estero).
“Dopo un quarto trimestre 2020 in recupero, l’apertura del 2021 conferma un trend positivo per la produzione dell’industria automotive - afferma Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA, anche grazie alla netta crescita degli ordinativi nello scorso mese di dicembre (+23,6%), particolarmente marcata per il mercato interno (+36,5%). Un contributo a questa tendenza deriva senza dubbio dalle misure di sostegno alla domanda in vigore da inizio anno, specialmente in riferimento alle autovetture, dove l’Italia – diversamente dalla maggior parte dei major market europei incluso UK (quest’ultimo chiude il mese a -27,3%, la Spagna a -7,7% e la Germania il primo bimestre a -23%) – registra un rialzo a doppia cifra dei volumi produttivi, sebbene il
mercato non riesca ancora a esprimere un pieno recupero (-13,1% le vendite di auto nel primo bimestre).
L’indice della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, sempre in rialzo negli ultimi tre mesi, inverte la tendenza a gennaio (-2,3%).
Tra i fattori che costituiscono una minaccia alla ripartenza produttiva della filiera automotive, a livello italiano ed europeo, si segnalano la crisi di approvvigionamento e i rincari di molte materie prime, in particolare acciaio, materie prime plastiche e semiconduttori, con la carenza di questi ultimi già responsabile di fermi produttivi anche in Italia. Si tratta di difficoltà che, a livello nazionale, rischiano di vanificare gli interventi che il Governo ha messo in campo a supporto di uno dei settori trainanti dell’economia nazionale dopo la crisi senza precedenti innescata dalla pandemia, e di portare con sé impatti occupazionali negativi destinati a sommarsi a quelli legati all’emergenza Covid – a gennaio 2021 la CIG del settore automotive è aumentata esponenzialmente rispetto a gennaio 2020, mese ancora non toccato dalla pandemia.
In un clima di rinnovata stabilità politica del Paese, infine, seguiamo attivamente l’evoluzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attualmente all’esame del Senato, strumento di attuazione di interventi strategici per governare la transizione industriale della nostra filiera e garantire alle imprese adeguato supporto a investimenti – anche in capitale umano – e riconversioni produttive, e una roadmap di sviluppo della smart e green mobility”.
Per il settore automotive nel suo complesso, gli ordinativi5 registrano un aumento tendenziale del 23,6% a dicembre, grazie ad una crescita a doppia cifra della componente interna (+36,5%), mentre della componente estera si ferma a +6,4%. Nell’intero 2020 gli ordinativi calano del 10,1%, con una componente interna in ribasso del 7,1% (-13,8% i mercati esteri).
Per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi registrano un incremento a doppia cifra del 14,6% a dicembre (+16,1% per il mercato interno, +13% per il mercato estero), e una flessione del 12,3% nel cumulato gennaio-dicembre 2020 (-13,7% mercato interno e -11% mercato estero).
A dicembre 2020 (ultimo dato disponibile), inoltre, l’export di autoveicoli dall’Italia vale 1,9 miliardi di Euro, mentre l’import vale 2,6 miliardi di Euro. La Francia rappresenta, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli per l’Italia, con una quota del 16,4%, seguita da Stati Uniti e Germania, con quote attorno al 15%. Nell’intero 2020, l’export di autoveicoli vale 18,7 miliardi di Euro, mentre l’import ammonta a 24,3 miliardi di Euro.
Il fatturato del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione positiva del 19,6% a dicembre (+31% il fatturato interno e +1,4% quello estero). Nell’intero 2020, il fatturato cala del 13,5% (-11,9% il fatturato interno e -15,7% quello estero).
Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un incremento del 13,2% nel mese di dicembre, (+16,8% la componente interna e +9,7% la componente estera). Nel periodo gennaio-dicembre 2020 l’indice del fatturato registra una flessione del 13,8%, con una componente interna in diminuzione del 14,4% (-13,3% il fatturato estero).