Ad aprile 2022 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le importazioni (+6,4%) rispetto alle esportazioni (+1,9%).
L’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni intermedi (-2,4%), ed è dovuto soprattutto all’aumento delle vendite di energia (+37,0%). Anche dal lato dell’import, la crescita congiunturale è determinata principalmente dall’incremento degli acquisti di energia (+14,6%). Aumentano anche le importazioni di beni strumentali (+4,0%) e beni intermedi (+3,3%) mentre diminuiscono quelle di beni di consumo durevoli (-9,8%) e non durevoli (-0,4%).
Nel trimestre febbraio-aprile 2022, rispetto al trimestre precedente, l’export cresce del 7,2%; l’aumento, generalizzato, è più sostenuto per energia (+28,8%), beni di consumo non durevoli (+11,4%) e beni intermedi (+7,0%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale del 17,9%, cui contribuiscono in particolarei forti aumenti degli acquisti di energia (+35,2%) e beni intermedi (+14,0%). Diminuiscono gli acquisti di beni di consumo durevoli (-1,7%).
Ad aprile 2022, l’export cresce su base annua del 11,8%. L’aumento, esteso a i tutti i raggruppamenti ad esclusione dei beni strumentali (-1,7%), è particolarmente accentuato per energia (+134,8%). L’import registrauna crescita tendenziale più intensa (+59,3%), molto elevata per energia (+193,8%).
Ad aprile 2022 il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2.292 milioni, a fronte di un avanzo di 4.858 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge gli 8.862 milioni (era pari a 2.901 milioniun anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, seppur ampio, si riduce: da 7.760 milioni per aprile 2021 a 6.570 milioni per aprile 2022.
Ad aprile 2022 si rilevano aumenti su base annua dell’export verso la maggior parte dei principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Stati Uniti e paesi OPEC (per entrambi +19,0%), Turchia (+14,7%), Regno Unito (+13,6%) e Svizzera (+11,2%). Le vendite verso la Russia (-48,4%), in particolare, e verso Giappone (-17,0%) e Cina (-15,9%) risultano in forte calo.
Gli acquisti dalla Russia (+118,8%) e dai paesi OPEC (+109,6%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Le importazioni dal Regno Unito (-2,6%) sono in lieve diminuzione.