Nel mese di maggio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% sia su base mensile sia su base annua.
Nel mese di maggio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% sia su base mensile sia su base annua (ad aprile la variazione tendenziale era nulla); la stima preliminare era -0,1%.
La flessione tendenziale dell’indice generale è imputabile prevalentemente alla marcata dinamica dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che accentuano il loro calo (da -7,6% a -12,2%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rimangono stabili rispettivamente a +0,8% e a +1,0%.
Anche la flessione congiunturale dell’indice generale è dovuta per lo più alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,2%), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+1,2%).
L’inflazione acquisita nel 2020 è pari a -0,1% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente da +2,5% a +2,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una variazione tendenziale nulla (da +0,8% di aprile).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,3% sia su base mensile sia su base annua (da +0,1% del mese precedente); la stima preliminare era -0,2%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua.
Gli indici dei prezzi al consumo di maggio sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Coronavirus in Italia, che ha visto prolungarsi la sospensione delle attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19 e 20.