Secondo i dati diffusi dall'Istituto di Statistica la produzione cala in tutti i comparti eccetto l'energia.
A partire da questa statistica flash, gli indici della produzione industriale sono diffusi nella nuova base di riferimento 2021=100. Gli aspetti metodologici connessi al cambio base degli indici sono illustrati nella Nota Informativa, diffusa unitamente a questa statistica flash.
A gennaio 2024 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dell’1,2% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra un calo del livello della produzione dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+2,5%); viceversa, si osservano flessioni per i beni di consumo (-2,0%) e per i beni strumentali (-3,6%), mentre i beni intermedi risultano stabili.
Al netto degli effetti di calendario, a gennaio 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 3,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2023). Si registra un lieve incremento tendenziale solo per l’energia (+0,4%); calano, invece, i beni intermedi (-2,5%) e in misura più accentuata i beni strumentali (-4,9%) e i beni di consumo (-5,4%).
Gli unici settori di attività economica in crescita tendenziale sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,0%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+1,1%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+0,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-15,2%), nell’attività estrattiva (-9,9%) e nell’industria del legno, della carta e della stampa (-8,0%).
A gennaio si registra una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale che torna ai livelli di novembre 2023, con diminuzioni estese a tutti i principali comparti, ad eccezione dell’energia. Il quadro è negativo anche su base trimestrale.
in termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, si osserva una caduta in 13 settori su 16. Nei raggruppamenti principali d’industrie è molto ampia la flessione per i beni di consumo e strumentali, mentre si assiste ad una lievissima crescita per l’energia.