Crescita apparente per il mercato auto italiano ad aprile, in ribasso del 16,8% rispetto al 2019: la graduale ripartenza, a incentivi della fascia 61-135 g/km di emissioni di CO2 esauriti, sta facendo marcia indietro.
Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, ad aprile 2021 il mercato italiano dell’auto totalizza 145.033 immatricolazioni contro le 4.295 unità registrate ad aprile 2020, che aveva chiuso a -97,5%. Ricordiamo che l’andamento del bimestre marzo-aprile 2020 era stato fortemente penalizzato dalle misure anti-Covid, con la chiusura dei concessionari – dal 12 marzo al 3 maggio - e la sospensione delle attività produttive non essenziali dal 22 marzo fino quasi alla fine del mese di aprile 2020.
I volumi immatricolati nei primi quattro mesi del 2021 ammontano, così, a 592.181 unità, il 68,4% in più rispetto ai volumi del primo quadrimestre 2020 e il 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.
“Come già accaduto a marzo, anche ad aprile dell’anno in corso l’apparente crescita del mercato è in realtà frutto del confronto con l’aprile peggiore della storia, visto che nel 2020 le vendite erano risultate praticamente azzerate – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. In rapporto ad aprile 2019, che, pure, aveva potuto contare su un giorno lavorativo in meno (20 giorni contro 21), le immatricolazioni totalizzate nel quarto mese del 2021 sono inferiori del 17,1%, a conferma del fatto che la graduale ripartenza del mercato, a incentivi della fascia 61-135 g/km di emissioni di CO2 esauriti, sta facendo marcia indietro.
La priorità, in questo momento, è quindi il rifinanziamento delle misure di sostegno alla domanda di autovetture, ma anche di veicoli commerciali leggeri – misure che si ripagano da sole in tempi brevi, con un’aggiuntività di cassa per lo Stato – e che rappresentano un investimento per lo svecchiamento del parco circolante, immettendo sulle strade veicoli di ultima generazione. E’ un intervento indispensabile per sostenere un settore che garantisce occupazione e crescita economica, citato tra quelli per i quali il governo italiano intende aggiornare le strategie nazionali anche dal Premier Mario Draghi nella premessa al PNRR consegnato a Bruxelles, e che sta vivendo una fase particolarmente difficile anche a causa di fattori di crisi di portata internazionale come le problematiche di approvvigionamento dei microchip”.
In allegato il Comunicato stampa completo, con le relative tabelle di riferimento.