Sui dati di gennaio 2021 pesa l’ondata invernale Covid: 442mila assunzioni complessive (-30%). Meno trasformazioni da tempo indeterminato, tiene l’apprendistato e calano le cessazioni.
LA DINAMICA DEI FLUSSI
Nel mese di gennaio 2021 attivate 442mila assunzioni
Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel corso del mese di gennaio 2021 sono state complessivamente 442.000, con una riduzione del 30% rispetto alla rilevazione dello stesso periodo del 2020 (650mila), un risultato leggermente migliore di quello registrato per dicembre 2020 (-40% su dicembre 2019). La contrazione riflette il ritorno nei mesi autunnali e invernali di un’incidenza rilevante della pandemia da Covid-19. In particolare, maggiori flessioni si registrano sugli intermittenti (-53%), su quelli in apprendistato (-34%) e le assunzioni tempo indeterminato (-38%), seguite dalle assunzioni a termine (-31%), dai contratti stagionali (-27%) e dai somministrati (-17%). È da ricordare che si tratta comunque di dati provvisori, destinati ad essere rivisti al rialzo poiché, di norma, il dato di gennaio viene successivamente rettificato alla luce dei flussi informativi di febbraio che in media trasmettono anche dati residui del mese precedente.
Diminuiscono le trasformazioni da tempo determinato (-42%)
Aumentano i rapporti di apprendistato confermati (+16%)
Le trasformazioni da tempo determinato di gennaio sono state 50.000, anch’esse in flessione rispetto allo stesso mese del 2020 (-42%). Nel mese di dicembre, però, sono state registrate 94.000 trasformazioni, da ricondurre alle agevolazioni del decreto “Agosto” (DL 104/2020) che scadevano a fine anno. Risultano invece in crescita del 16% le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo. Diminuiscono le cessazioni (-37%)
Le cessazioni sono state 319.000, con un calo del 37% rispetto a gennaio 2020, quando ne erano state registrate 505.000. Anche in questo caso, la dinamica di contrazione ha interessato tutte le tipologie contrattuali.
Giovani fino a 35 anni
Nel mese di gennaio 2021, 3.237 rapporti di lavoro (1.912 assunzioni e 1.325 trasformazioni) hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (Legge 205/2017).
LA CONSISTENZA DEI RAPPORTI DI LAVORO
Saldo annualizzato ancora negativo
Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente). Già in modesta flessione negli ultimi mesi prima della pandemia, il saldo ha subito un drastico ridimensionamento a marzo 2020 ed è diventato negativo ad aprile 2020 (-301.000): la caduta dell’attività produttiva dovuta all’emergenza sanitaria e il rinvio delle assunzioni hanno fatto toccare il valore più basso a giugno (-381.000). A luglio si è avviata un’inversione di tendenza (-272.000), proseguita fino a novembre (-98.000). A dicembre, con la seconda ondata della pandemia, c’è stato un nuovo peggioramento che ha determinato una perdita di 116.000 posti di lavoro rispetto allo stesso momento dell’anno precedente. A gennaio 2021 il saldo tendenziale è ulteriormente peggiorato: -137.000 rispetto a gennaio 2020. Andamento tipologie contrattuali Risultato positivo del tempo indeterminato (+215.000) grazie alle norme straordinarie in vigore (ampia possibilità di accesso alla cassa integrazione e blocco dei licenziamenti) e al contributo rilevante delle trasformazioni a dicembre. Moderatamente negativo l’andamento dell’apprendistato mentre il lavoro somministrato risulta meno segnato nella seconda ondata della pandemia rispetto ai mesi tra primavera ed estate 2020. Gli altri contratti a termine (tempo determinato, stagionali, intermittenti) evidenziano tutti risultati negativi: complessivamente, a gennaio 2021 sono risultate 363.000 posizioni di lavoro in meno rispetto a gennaio 2020.
LAVORO OCCASIONALE
A gennaio 2021, i lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) sono stati 9.000 (in calo rispetto a gennaio 2020), con un importo medio mensile lordo di remunerazione effettiva di 247 euro. I lavoratori pagati con i titoli del Libretto di Famiglia (LF) sono stati 13.000 (in aumento rispetto a gennaio 2020), con un importo medio mensile di remunerazione effettiva di 175 euro. Nota A partire dal rilascio dei dati di gennaio 2021 si tiene conto dei flussi relativi ai “contratti a termine rinnovati” per i quali, dalla fine del 2019, era stata disposta una registrazione separata. Data la straordinarietà dell’anno 2020 e della crisi che ha influito anche su irregolarità dei flussi di dati, si è deciso di attendere la fine dello stesso anno per consolidare gli stessi in base alle nuove modalità di registrazione. L’effetto di tale consolidamento non ha riflessi particolari sui dati delle cessazioni e trasformazioni di rapporti di lavoro, mentre riporta un miglioramento sia sulle assunzioni con contratti a termine che sui relativi saldi.