il Purchasing Managers Index promuove l'attività manifatturiera in Italia.
Gli si da sempre maggiore importanza e rappresenta il termometro dello stato di salute dell'economia di un Paese.
Stiamo parlando del Pmi acronimo che non indica le piccole e medie imprese ma il Purchasing Managers Index, vale a dire l'Indice composito degli acquisti dei manager, e riflette la capacità di acquisizione di beni e servizi, tenendo conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte.
In altre parole questo indice dà la fotografia dell'attività manifatturiera di un Paese.
L'Institute for Supply Management (ISM) negli Stati Uniti è una delle organizzazioni più importanti nella pubblicazione dei PMI mentre in Europa si fa riferimento all'istituto Markit. Questo indice evidenzia che la fiducia dei responsabili degli acquisti delle imprese, è salita ad agosto a 53,1 punti dai 51,9 punti di luglio, crescendo per il secondo mese consecutivo.
La crescita rilevata da Ihs Markit e' la più alta dei principali paesi europei dal febbraio 2018 , tra i quali la Germania (52,2), la Spagna (49,9) e la Francia (49,8).
La classifica registra l'Italia in testa con 53,1 punti, con l'indice al livello più alto da 26 mesi, seguita dall'Irlanda e dai Paesi Bassi a 52,2 punti (rispettivamente il minimo in 2 mesi e il massimo in 6), quindi dalla Germania a 52,2 punti (il massimo in 22 mesi), l'Austria (51,9, minimo in 2 mesi), Spagna (49,9, minimo in 2 mesi), Francia (49,8, minimo in 3 mesi) e Grecia (49,4, massimo in 2 mesi).
Per calcolare il PMI, l'ISM contatta i responsabili degli acquisti di oltre 300 società del settore manifatturiero di ogni dimensione, situate in molti paesi diversi: ai manager viene chiesto se pensano che l'andamento e le condizioni economiche dell'industria siano migliorati o peggiorati, oppure siano rimasti invariati rispetto al mese precedente.
Ci sono poi nei sondaggi diverse categorie che includono il numero dei nuovi ordini, della produzione del settore, delle consegne dei fornitori, delle merci in magazzino e i dati relativi all'occupazione, ma si tiene conto anche del numero di impiegati, prezzi, inventari, distribuzione, ordini.
I dati raccolti vengono poi elaborati: l'indice che ne risulta viene usato dagli investitori per capire cosa pensano i responsabili degli acquisti riguardo il futuro dell'industria (divisa anche per quella manifatturiera o dei servizi). I risultati possono indicare quale sarà il sentiment di mercato e quindi dare un'idea di base agli investitori sulla direzione futura del mercato, ecco perchè è un indice fondamentale per conoscere la solidità dell'attività manifatturiera.