Luglio in ribasso del 19,4%: hanno pesato l’assenza degli incentivi, il confronto con un luglio 2020 che dava i primissimi segnali di recupero rispetto alle più forti flessioni precedenti e i volumi dei mesi estivi
Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, a luglio 2021 il mercato italiano dell’auto totalizza 110.292 immatricolazioni (-19,4%) contro le 136.768 unità registrate a luglio 2020. Se confrontiamo il mercato con quello di luglio 2019, le nuove autovetture risultano in calo del 28,1%.
I volumi immatricolati nei primi sette mesi del 2021 ammontano, così, a 995.239 unità, il 38% in più rispetto ai volumi del periodo gennaio-luglio 2020 (-19,5% rispetto a gennaioluglio 2019).
“Il risultato negativo di luglio, oltre ad essere rappresentativo di un mese in cui ancora si attendeva il rifinanziamento degli incentivi della fascia 61-135 g/km di CO2, deriva anche dal confronto con un luglio 2020 che, pur avendo chiuso a -11%, dava i primi segni di recupero rispetto alle pesantissime flessioni dei mesi precedenti – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. A questo si aggiunge il fatto che siamo nella stagione estiva, caratterizzata da volumi tradizionalmente bassi.
Per i prossimi mesi, contiamo sulla spinta degli incentivi da poco rifinanziati: sono in vigore da oggi i contributi all’acquisto di vetture nuove della fascia emissiva 61-135 g/km di CO2, con rottamazione della vecchia auto, e quelli relativi all’extrabonus per le vetture con emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2, mentre occorre un immediato rifinanziamento del fondo dell’ecobonus, una misura che ha decisamente funzionato visto il costante incremento delle immatricolazioni di autovetture ricaricabili. Dal 5 agosto, inoltre, entreranno in vigore anche gli incentivi all’acquisto di nuovi veicoli commerciali leggeri, ridando finalmente sostegno anche a questo comparto.
Si tratta di misure estremamente importanti, sia per la ripresa del mercato e il prosieguo del processo di decarbonizzazione del parco circolante, sia per i significativi impatti economici sulla filiera industriale – componentistica compresa – in un delicato momento di transizione industriale che porta con sé anche i segni della crisi pandemica.
Non a caso – conclude Scudieri – anche in occasione del primo Tavolo automotive specificamente dedicato alla transizione produttiva della filiera industriale, al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 29 luglio, abbiamo ribadito quanto sia fondamentale dare continuità alle misure di supporto alla domanda in attesa che venga avviato un piano strategico per la riconversione industricale del settore”.
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