Il 2021 chiude 184.850 unità (-2% SUL 2019), a dicembre nuova flessione per i veicoli commerciali (-5,4% sul 2020). Per il 2022 UNRAE stima leggero recupero con circa 190 mila immatricolazioni.
Il mercato dei veicoli commerciali (fino a 3,5 t. di peso totale a terra), secondo le stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE chiude l’ultimo mese del 2021 con 17.150 nuove immatricolazioni, ancora in calo sullo stesso mese del 2020 (-5,4%) e su dicembre 2019 (-14,2%). Sulla base di queste cifre, vengono confermate le stime UNRAE, con un consuntivo dell’intero anno 2021 pari a 184.850 unità, in calo del 2% sulle 188.635 immatricolazioni dello stesso periodo 2019, ma in crescita sostenuta sul 2020 penalizzato dal lockdown (+15,3%).
Le tendenze in atto fanno prevedere per il 2022, secondo le stime UNRAE, un livello di immatricolazioni dei veicoli commerciali vicino alle 190.000 unità, di poco superiore al livello del 2021 (+2,8%). “Ci auguriamo – afferma il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci - che l’anno in corso risulti alla fine migliore di quanto si possa prevedere oggi, ma per questo è indispensabile accelerare il rinnovo del parco circolante, che presenta un’anzianità media superiore a 12 anni ed è composto ancora per oltre il 44% da veicoli ante Euro 4, ed è necessario sostenere il percorso di transizione energetica del trasporto merci”.
“Tutto ciò è possibile – aggiunge Crisci - se si mette in atto una politica di medio periodo, con incentivi triennali e interventi mirati che consentano un accelerato ed efficace rinnovo del parco circolante. Per sostenere la diffusione dei veicoli commerciali elettrici, oggi sotto il 2% del mercato, è necessario anche sviluppare le infrastrutture di ricarica in tutto il territorio nazionale. Un ultimo auspicio per il 2022 – conclude il Presidente dell’UNRAE – riguarda la possibile proroga del credito d’imposta fino al 2024, portando l’aliquota dal 6% al 12%”.
L’analisi della struttura del mercato dei primi 11 mesi dell’anno (confrontata sempre con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020 e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), indica una sostanziale stabilità per i privati al 21,5% di quota di mercato e per le società (+0,6%) al 43% di share. Le autoimmatricolazioni perdono 1/5 dei volumi e scendono al 5,4% del totale, al 5,2% di quota si posiziona il noleggio a breve termine, con volumi in calo del 17,9%. Tra gli utilizzatori cresce solo il noleggio a lungo termine, che arriva a sfiorare 1/4 delle immatricolazioni totali.
Dal lato delle motorizzazioni, il benzina perde il 35% delle immatricolazioni e si ferma al 3,2% di quota, il diesel cede il 6%, con una rappresentatività all’83,8% (-4,8 p.p. sul 2019). In flessione anche il metano, al 2,1% di share, mentre cresce il Gpl, portandosi al 2,7% del totale. In fortissima ascesa i veicoli ibridi, al 6% delle preferenze e gli elettrici all’1,9% di quota.
La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, in gennaio-novembre scende a 193,5 g/Km (non determinabile il dato dello stesso periodo 2019).