Nella riunione di politica monetaria del 10 settembre 2020 il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariato l'orientamento accomodante della politica monetaria.
Le informazioni più recenti indicano un forte, anche se non completo, recupero dell'economia, sostanzialmente in linea con quanto ci si attendeva, benché il livello dell'attività rimanga ben al di sotto dei livelli antecedenti la pandemia di coronavirus (COVID-19).
L'attività nel settore manifatturiero ha continuato a migliorare, ma di recente la dinamica nel comparto dei servizi ha registrato un certo rallentamento. Il vigore della ripresa resta soggetto a una significativa incertezza, poiché continua a dipendere in larga misura dalla futura evoluzione della pandemia e dal buon esito delle politiche di contenimento.
La domanda interna dell'area dell’euro, partita da livelli bassi, ha recuperato in misura significativa, sebbene l'elevata incertezza riguardo alle prospettive economiche continui a pesare sulla spesa per consumi e sugli investimenti delle imprese.
L'inflazione complessiva è frenata dalle basse quotazioni dell'energia e dalle contenute pressioni sui prezzi, in un contesto di debolezza della domanda e di significativa capacità inutilizzata nei mercati del lavoro. Su questo sfondo, permane la necessità di un ampio grado di stimolo monetario per sostenere la ripresa economica e salvaguardare la stabilità dei prezzi nel medio termine. Pertanto, nella riunione del 10 settembre 2020 il Consiglio direttivo ha deciso di riconfermare l'orientamento accomodante della sua politica monetaria.