Dal 2017 la Banca d'Italia svolge con cadenza triennale un'indagine campionaria sull'alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia (IACOFI), secondo la metodologia armonizzata sviluppata dall'International Network on Financial Education (INFE) dell'OCSE. Nell'edizione del 2023 sono state introdotte domande che rilevano le competenze di finanza digitale degli intervistati. In questa edizione l'indagine è svolta contemporaneamente in circa 30 paesi.
Nel 2023, rispetto al 2020, il livello di alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia, pur rimanendo su livelli bassi, è lievemente aumentato (da 10,2 nel 2020 a 10,6 nel 2023, su una scala da 0 a 20). Il miglioramento è guidato dai comportamenti (da 4,2 a 4,6, su una scala da 0 a 9) e dagli atteggiamenti (da 2,0 a 2,3, su una scala da 0 a 4) in campo finanziario. Nei primi si considerano la gestione delle risorse finanziarie nel breve e nel lungo termine mentre per gli atteggiamenti si rilevano l'orientamento degli individui al risparmio e l'accortezza nell'uso del denaro. Entrambe queste dimensioni dell'alfabetizzazione finanziaria sono particolarmente importanti per la partecipazione ai mercati finanziari, la resilienza rispetto alle difficoltà e il benessere finanziario. Il punteggio complessivo relativo alle conoscenze, che riguardano concetti come l'inflazione, il tasso di interesse semplice e composto e la diversificazione del rischio, è rimasto sostanzialmente stazionario rispetto al 2020 (da 3,9 a 3,7, su una scala da 0 a 7). Migliora la comprensione dell'inflazione e delle sue conseguenze sul potere d'acquisto delle famiglie, anche in conseguenza del forte rialzo dell'inflazione sperimentato nell'ultimo biennio cui si è accompagnata una intensa attività di informazione e di educazione finanziaria della Banca d'Italia su questo argomento.
Per la prima volta, l'indagine ha rilevato anche le competenze di finanza digitale. Riguardo a questa competenza, il punteggio degli italiani è in media pari a 4,4 su una scala da 0 a 10. Analogamente a quanto osservato per l'alfabetizzazione finanziaria, i punteggi sono maggiori tra chi è più istruito e nella classe di età tra 35 e 64 anni. Nel punteggio complessivo di finanza digitale vi è un divario di genere che penalizza le donne.