È online la nota "Principali risultati della seconda edizione dell'Indagine straordinaria sulle famiglie italiane nel 2020", curata da ricercatrici della Banca d'Italia.
Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2020, quando la diffusione dei contagi nel Paese appariva relativamente sotto controllo, la Banca d’Italia ha condotto la seconda edizione dell’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane (ISF) per raccogliere informazioni sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie durante la crisi legata alla pandemia di Covid-19. Alla fine dell’estate, le famiglie riportavano un lieve miglioramento delle loro condizioni economiche attuali e prospettiche, che tuttavia restavano ancora ben al di sotto dei livelli precedenti l’emergenza; le valutazioni erano più negative per i nuclei con capofamiglia lavoratore autonomo o disoccupato. Le scelte di consumo sono influenzate dall’evoluzione del quadro epidemiologico: nel rispondere a una domanda ipotetica, circa il 60 per cento dei nuclei dichiarava che avrebbe smesso di fare acquisti in negozi di beni e servizi non essenziali a fronte di un elevato numero di contagi nella propria regione, anche in assenza di misure restrittive di contenimento del virus; poco più di un terzo riportava che avrebbe fatto anche molto meno spesso acquisti in negozi di alimentari.