Al via martedì 22 giugno “Supervision, Risks & Profitability”, l'appuntamento che l'ABI dedica all'evoluzione della normativa bancaria, alla Vigilanza europea e all’analisi dell’impatto regolamentare sull’economia.
Tema centrale dell’evento dell'ABI l’analisi del quadro regolamentare bancario europeo e gli elementi di criticità da affrontare per evitare il rischio di effetti pro-ciclici con conseguenti impatti penalizzanti su famiglie e imprese.
Negli ultimi anni, una significativa pressione regolamentare e di vigilanza a livello europeo si è focalizzata sul tema dei crediti deteriorati (NPL). L’Associazione bancaria sin dai tempi delle consultazioni sulla bozza della normativa e prima dell'approvazione dei relativi provvedimenti e in tutte le occasioni di confronto con le Istituzioni e le Autorità di vigilanza nazionali ed europee ha evidenziato il carattere pro-ciclico di misure come la nuova definizione di default e l’applicazione del cosiddetto ‘calendar provisioning’. I potenziali effetti negativi derivanti dalla pro-ciclicità e dagli automatismi insiti in tali misure risultano ancor più penalizzanti in una congiuntura come quella attuale caratterizzata dalle conseguenze di una profonda crisi causata da fattori sanitari e non economico-finanziari.
I segnali di ripresa economica registrati nelle ultime settimane, pur nel permanere di una rilevante incertezza, necessitano l’adozione di adeguati margini di flessibilità e di misure anticicliche che non riducano la capacità delle banche di sostenere progetti e investimenti attraverso i finanziamenti bancari che sono in forte espansione in Italia. Gli ultimi dati disponibili sui finanziamenti bancari in Italia, relativi ad aprile 2021, confermano la buona dinamica dei prestiti erogati a famiglie e società non finanziarie, che risultano in crescita rispettivamente del 4,1 per cento e del 4,5 per cento su base annua.
Ciò anche grazie alla solidità del settore, testimoniata dalla crescita della capitalizzazione, che a fine 2020 in termini di capitale di migliore qualità (common equity tier 1, CET1) risultava pari al 15,5 per cento delle attività ponderate per il rischio, 150 punti base in più rispetto a fine 2019. Il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, ha dichiarato, in apertura del convegno “In un momento in cui l’Europa in modo unitario sta portando avanti un progetto di crescita senza precedenti come il Next Generation EU e la Banca Centrale europea continua a garantire la sua attività di supporto confermando una politica monetaria fortemente accomodante, le banche italiane insieme a tutto il settore bancario europeo chiedono di assicurare quelle flessibilità regolamentari necessarie a non appesantire il percorso di ripresa e di rilancio dell’economia.”
In primo piano, nella sessione plenaria di apertura dei lavori, il confronto con Istituzioni e Autorità di Vigilanza nazionali ed europee sull’importanza delle sinergie tra politiche pubbliche, regole ed azione delle banche.
Dopo l’intervento di apertura del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, il dibattitto vedrà alternarsi gli interventi di Mario Nava, Direttore generale presso la Direzione Reform della Commissione europea, di Andrea Pilati, Vice Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia e di Slavka Eley, Responsabile Unità Banche, mercati e innovazione dell’Autorità bancaria europea (EBA).
Il convegno, che si concluderà mercoledì 23 giugno, vedrà la partecipazione anche di esperti del settore finanziario e del mondo accademico che si alterneranno in workshop e sessioni tematiche dedicate a diverse questioni ancora aperte: dalla riflessione sulle novità TLAC-MREL nel quadro evolutivo di Basilea 3 Plus; alla prospettiva di un piano di azione condiviso a livello europeo per il trattamento degli Npl; alle opportunità della digitalizzazione; al dibattito sulla ricapitalizzazione delle imprese e sul mercato del capitale di rischio; all’analisi delle linee guida EBA sulla concessione e il monitoraggio dei prestiti; alla valutazione di dati e metodologie per l’integrazione dei requisiti ESG nelle politiche creditizie.