Bonomi: ora misure per assumere

Posted on 09/03/2021 in Economia by Confindustria

Il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha inviato un appello al Governo, attraverso un'intervista al Messaggero, affinché con urgenza si intervenga sul versante occupazione.

“Basta perdere altro tempo sul lavoro. Basta con le proroghe, i rinvii, i tentennamenti perché con 5,6 milioni di persone in povertà assoluta, un milione in più solo nell’ultimo anno, quella dell’occupazione più che una emergenza è una vera tragedia a cui bisogna fare fronte subito”.

Così il Presidente Carlo Bonomi in un’intervista al Messaggero ha lanciato un appello al Governo Draghi sull’urgenza di intervenire tempestivamente sul tema del lavoro.

“È il momento di affrontare i veri problemi del Paese. Per questo, in vista del varo del decreto che si occuperà di ristori e licenziamenti, chiediamo un cambio di metodo urgente sul tema lavoro” – ha spiegato Bonomi, chiedendo l’avvio immediato di un confronto con le parti sociali per definire, in due settimane al massimo, un ammortizzatore universale e politiche attive del lavoro basate su formazione e occupabilità

“Non bisogna più perdere tempo, questa è la riforma del lavoro che va messa nel PNRR, che va presentato tra 7 settimane. Ma va definita adesso, non tra mesi, perché i tempi per attuarla non devono andare oltre il primo anno di PNRR” – ha sottolineato il Presidente.

“Per questo chiediamo tempi rapidissimi per le proposte sul lavoro. Il blocco dei licenziamenti si sta trasformando anche in un blocco delle assunzioni” ha affermato, ricordando che da luglio gli industriali hanno chiesto una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali “per superare la logica del blocco, visto che siamo di fatto l’unico Paese in cui questo accade.”

“Andare avanti a colpi di proroghe non risolve i problemi, li aggrava” – ha fatto notare Bonomi, tornando su alcune proposte di Confindustria per quanto riguarda la formazione, le politiche attive del lavoro, una Cig universale.

“Abbassare, ad esempio, il livello del contratto di espansione, ora bloccato alle aziende con 250 dipendenti, che favorirebbe le assunzioni, la staffetta generazionale, dando alle imprese la possibilità di dotarsi delle nuove competenze che servono, e poi rafforzare il bonus giovani e donne e agganciarlo al contratto di espansione.

Siamo il Paese in cui giovani e donne soffrono maggiormente del crollo dell’occupazione, quindi serve modificare il contratto a tempo determinato, rivedendo il meccanismo delle causali che non ha funzionato, per dare flessibilità in una fase complessa come questa che stiamo vivendo. Chiediamo misure per assumere, non per licenziare” – ha chiarito il Presidente Bonomi. 

Il tempo è una variabile essenziale e “rinviare la questione non è utile”. Dobbiamo sederci intorno al tavolo prima del varo del decreto e definire la proposta in due settimane. Da Presidente di Confindustria sto lavorando per dare una forte spinta allo sviluppo e al lavoro. Confido nella sensibilità del Premier Draghi e del Ministro Orlando” - ha detto Bonomi.

Il colloquio ha poi affrontato il nodo delle infrastrutture e della gestione dei fondi europei entro il limite dei tempi previsti.

“Questa è la sfida. Abbiamo stigmatizzato per mesi la mancata nomina dei commissari per le opere strategiche, punta dell’iceberg dei ritardi. E abbiamo ricordato che in Italia ci vogliono in media 15 anni per realizzare una infrastruttura sopra i 100 milioni” – ha fatto notare il Presidente.  

Serve un piano credibile e plausibile con gli impegni del Recovery fund, con le risorse che vanno messe a terra. Da qui la necessità di una vera riforma della Pa” ha evidenziato Bonomi osservando che, mettendo insieme tutti i fondi Ue disponibili nei prossimi 6 anni, abbiamo la grande occasione di potere utilizzare ben 400 miliardi per fare le riforme di cui il Paese ha bisogno. “Le strade da seguire sono quelle che indichiamo da sempre: semplificazione dei processi autorizzativi, taglio della burocrazia, efficienza gestionale” – ha aggiunto.

E in merito alla polemica sul ruolo della società Mckinsey nelle attività che riguardano il Recovery Plan, il Presidente ha chiarito che “le linee guida del Recovery vanno date dal Governo, mentre è giusto che le società di consulenza possano fare analisi sugli effetti dei vari progetti. È evidente che non ci devono essere conflitti d’interesse, e non credo ci siano”.

E sul ruolo dello Stato nell’economia italiana, in particolare su Ilva e Alitalia, Bonomi ha sottolineato che “va bene il confronto con la Ue che spero porti frutti. Prendo atto che il Governo ha detto che non vuole spendere altri soldi dei contribuenti. Mi auguro poi che con le elezioni in autunno a Roma nessuno voglia puntare su un dividendo elettorale su questo tema. Per salvare la compagnia di bandiera – ha ricordato - abbiamo speso 8 miliardi in 5 anni, la Nasa è andata con meno di 3 su Marte”.

E riguardo Autostrade il Presidente ha detto che Confindustria ha una posizione chiara: “Non vanno fatte operazioni fuori dalle regole di mercato. La statalizzazione è un tema che ci preoccupa” dato che “la gestione pubblica non ha dato grandi risultati. Spero che con il presidente Draghi finisca la politica degli annunci, concentrando l’attenzione su quello che serve davvero al Paese, sulle priorità degli italiani”.

Il colloquio con Il Messaggero si è concluso sul tema dei vaccini. “Il Presidente Draghi sta cambiando il paradigma del piano vaccinale. Sono stati messi in luce i tempi di autorizzazione troppo lunghi dell’Ema, incompatibili con l’emergenza. Anche il blocco delle forniture in Australia è stato un segnale importante all'Unione europea” – ha osservato Bonomi, evidenziando che Usa, Cina e Russia, con una visione geopolitica, si stanno muovendo per gestire al meglio la situazione e quindi l’Europa non può restare a guardare.

“È giusto, come sostiene il Presidente del Consiglio, vaccinare tutti e nel minor tempo possibile. Confindustria si è messa a disposizione, aprendo le fabbriche, ma serve una regia nazionale per far correre questo piano. E anche qui, come per il lavoro, il fattore tempo è decisivo” ha concluso il Presidente.

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