Confapi: formazione e riforme per far correre l'Italia

Posted on 11/03/2021 in Economia by Confapi

Secondo Confapi propedeutiche a qualsiasi credibile progetto di rilancio sono le riforme e la ‘competitività’, ad essa va data sostanza con nuove politiche attive del lavoro e formazione.

“Il sostegno del Recovery Fund non è gratis, quindi occorre sfruttare in modo saggio le risorse in arrivo. Propedeutiche a qualsiasi credibile progetto di rilancio sono le riforme. Innanzitutto quelle del welfare e della giustizia civile, insieme a quella della Pubblica amministrazione, che deve passare attraverso un vero processo di rinnovamento del capitale umano sostenuto dalla digitalizzazione”. Così una nota di Confapi al termine dell’audizione in Commissione Bilancio al Senato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
 
“Ma se la parola chiave per rendere il piano efficace è ‘competitività’, ad essa va data sostanza con nuove politiche attive del lavoro e formazione. In questo momento – secondo Confapi – assume particolare importanza aumentare e rafforzare il ruolo dei fondi interprofessionali nella formazione continua e ridisegnarne un ruolo centrale all'interno del sistema delle politiche attive del lavoro. Il 70% della formazione delle Pmi infatti transita da questo strumento imprescindibile a supporto delle imprese”.
 
“Bisogna sostenere il ‘Made in Italy’ attraverso il supporto alle filiere produttive, straordinario moltiplicatore che consente anche alle imprese minori di crescere e di consolidarsi in mercati nazionali e internazionali. Accanto alle grandi aziende ci sono migliaia di piccole e medie industrie italiane che contribuiscono alla realizzazione dei loro prodotti e ne costituiscono la filiera produttiva. Occorre – per Confapi – semplificare dal punto di vista normativo gli strumenti che permettono collaborazioni e aggregazioni tra imprese nell'ambito di filiere, favorendo la condivisione di risorse e competenze”.
 
“In tema di innovazione è necessario destinare fondi alle start up, in modo da creare un ecosistema innovativo, attraverso un piano organico simile alle ‘French Tech’ francesi, coinvolgendo Cdp per la parte investimenti e trasferimento tecnologico, ma anche acceleratori, università e soprattutto le Pmi radicate sul territorio. È inoltre importante equiparare gli investimenti in start-up da parte delle aziende agli investimenti in ricerca e sviluppo con le connesse agevolazioni”, conclude la nota.

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