Rosso al Sole 24Ore: valorizzare le nostre eccellenze. E' il momento del cambiamento. Al via il progetto "Brave Italy".
“Il mondo ci guarda e ci ammira. I nostri prodotti, un equilibrio tra innovazione continua e lavoro artigiano, le nostre bellezze, dall’arte ai monumenti, ai paesaggi. Rappresentano quello stile di vita unico di noi italiani e del paese. Una forza e un motore di crescita. Che però non si conosce come dovrebbe: bisogna farlo emergere e soprattutto farlo diventare un modello di business, con un lavoro di squadra, tra imprese e istituzioni”. Cosi Renzo Rosso, Delegato del Presidente di Confindustria per Eccellenza, Bellezza e Gusto dei marchi italiani, in un’intervista con Il Sole24Ore lancia il progetto che porterà avanti. “Una decisione che deriva proprio dalla volontà di far emergere le eccellenze del paese, farle interagire, ascoltare le loro esigenze e proposte. Creare una fabbrica delle idee, per poi presentarle alle istituzioni, farle conoscere dentro e fuori i nostri confini. Il nome del progetto è Brave Italy: perché questo è il momento del cambiamento e del coraggio per affrontarlo, per sapersi reinventare, traendo forza dalle nostre radici, dal saper fare italiano”- ha detto Rosso.
“Il primo passo – ha aggiunto - è conoscere e mappare queste eccellenze. I nostri best in class, per poi mettere a punto un progetto vero e proprio. Gireremo il territorio e ci rivolgeremo alle Associazioni di Confindustria e tutti gli stakeholder e interlocutori coraggiosi per lavorare insieme. Abbiamo individuato alcuni criteri: aziende riconoscibili nel mondo, che investono in innovazione, nella sostenibilità e nel sociale, che sono leader nel proprio settore, sia grandi che piccole o start up. Il made in Italy si lega spesso alla moda, al design, al lusso. Il mio approccio è molto più ampio: non solo i marchi famosi, cerco l’eccellenza in ogni campo, aziende che abbiano qualcosa di speciale da raccontare e da mettere in vetrina. Ho cominciato da poco e sono già tante le persone che mi scrivono e mi sollecitano.”
E parlando della percezione dell’Italia nel mondo e della necessità di fare squadra ha aggiunto: siamo il secondo paese industriale d’Europa, i settimi nel mondo. Leader in molti settori, non solo quelli tradizionali, ma anche innovativi. Non è possibile essere quarti in Europa per attrazione di turisti, avere una richiesta di turismo di lusso a livello 15 e soddisfarla a livello due. Vogliamo far emergere queste realtà e dare voce agli imprenditori, con un lavoro di squadra. In Francia si muovono come paese, come sistema. Noi troppo come singoli. Dobbiamo superare questa dimensione e valorizzare agli occhi di chi guida il paese il grande potenziale del made in Italy, che è ricco di eccellenze. E’ il nostro paese, tutto, che può e deve diventare un best in class”.
Sul rapporto con le Governo e Istituzioni ha detto: mi aspetto dialogo e attenzione. Far emergere l’eccellenza italiana, anche in quelle nicchie dove l’Italia è silenziosamente leader mondiale, è un motore di crescita. Vogliamo contribuire a creare un nuovo modello fatto di modernità e sostenibilità. Oggi c’è un governo stabile e solido, con cui poter avviare un confronto. Bisogna cambiare, sempre. Se non cambi sei morto: oggi vale ancora di più perché la pandemia lo sta rendendo necessario. Bisogna lavorare in modo diverso. La sostenibilità, insieme alla tecnologia, è una grande spinta al cambiamento".
E parlando del comparto moda ha precisato: “nel mio settore grazie alla tecnologia 3D siamo arrivati a realizzare prototipi digitali, e a produrre solo quello che è già stato acquistato, eliminando viaggi non necessari e riducendo il nostro impatto sull’ambiente. Inoltre servono nuove competenze: ci sono posti di lavoro e non si trovano i profili adatti. Si stava producendo troppo e male, con una invasione di prodotti. Oggi si stanno ripensando le filiere, dall’artigiano al brand. E non solo nella moda. Ci sarà una selezione inevitabile.”
A conclusione dell’intervista sull’impegno sociale degli imprenditore ha detto: “non dobbiamo dimenticare il sociale. La povertà con la pandemia è aumentata, è cresciuta anche la violenza sulle donne, le più penalizzate insieme ai giovani dalla crisi generata dal Covid. Ecco, le imprese devono pensare al sociale. Su questo mi sto impegnando. Mio padre diceva: figlio, hai ricevuto tanto, ricordati di ridare indietro. E’ una frase che tengo sempre bene in mente.”