DEF: i dati macroeconomici e confronto con PNRR

Posted on 16/04/2021 in Economia by Redazione

Il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2021 fotografa il quadro macroeconomico nazionale corrente e gli scenari per gli anni futuri. Considerazioni, analisi e comparazione con il PNRR. Il documento è ora alle Camere.

Analisi delle principali evidenze e punti d'interesse per il settore del DEF 2021, un'analisi focalizzata e sintetica che di seguito proponiamo.

All'inizio del Documento, a firma del Ministro Franco, ora all'esame delle Camere, si prevede che entro l’autunno la percentuale di popolazione vaccinata raggiungerà l’80% (immunità di gregge). Rispetto alla crisi economica, il Governo punta a superarla tramite l’impulso alla ricerca medica, i sostegni economici, e le risorse europee.

Rispetto alla situazione in corso unitamente al DEF, verrà inviata al Parlamento per l’approvazione una richiesta di scostamento di ulteriori €40 miliardi approvata dal Governo, così da finanziare un nuovo decreto Sostegni entro la fine di aprile. Di queste risorse, circa la metà (€20 mld) andrà per i sostegni alle imprese. Anticipata, infine, una riforma volta a semplificare le procedure per la messa a terra dei progetti del PNRR e una riforma fiscale nella seconda metà del 2021.

Il documento provvede poi a fornire una fotografia delle previsioni economiche, comprensive degli effetti che avrà il PNRR, di seguito una sintesi:

  • PIL: le stime di crescita annuale del PIL sono state riviste al ribasso rispetto alla NADEF 2020, prevedendo una crescita del 4,5%, anziché del 6%. Il motivo della revisione al ribasso risiede nell’aggravamento dell’epidemia e, di conseguenza, delle misure restrittive adottate per contenerla. In seguito a un aumento nel 2022 (+4,8%), le stime per gli anni successivi registrano una crescita inferiore, pari a +2,6% nel 2023 e +1,8% nel 2024.
  • Deficit: il deficit raggiungerà l’11,8% nel 2021 e il 5,9% nel 2022.
  • Debito: il debito pubblico salirà al 159,8% nel 2021, con un lieve calo nel 2022, quando sarà pari al 156,3%, se teniamo conto delle politiche future. Altrimenti, allo stato attuale (cioè a legislazione vigente) nel 2021 crescerà al 157,8% mentre nel 2021 calerà al 154,7%.   

Sempre facendo riferimento all’alto indebitamento, il documento anticipa che con ogni probabilità l’Unione europea sospenderà anche per il 2022 il Patto di stabilità e crescita, e che si penserà alla riduzione del debito solo una volta superata la fase emergenziale.

Rispetto al PNRR, nel documento si legge che il Piano approvato dall’Italia presenta risorse in eccesso rispetto a quelle che verranno effettivamente stanziate dall’Unione europea (una differenza di circa €30 mld), e che per attuare le progettualità, sarà necessario un piano complementare di investimenti. Questo piano vale all'incirca €70 miliardi che verranno distribuiti su 12 anni. Poco più di 30 saranno attivati tra il 2022 e il 2026. Infine, si specifica che il PNRR verrà attuato, oltre che con le risorse europee, con due fondi nazionali: il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) e, appunto, il fondo di investimento complementare.

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