Incrementare di 25 volte l'energia eolica dell'Europa entro il 2050, una progetto Ue che vale 800Mld di euro. L'energia eolica, come tutto il green, è un settore che interessa il Lease come strumento di finanziamento.
Bruxelles vuole aumentare di 25 volte la capacità eolica offshore del continente: dagli attuali 12 GW passare ad almeno 60 GW entro il 2030, e a 300 GW entro il 2050. Per centrare questo obiettivo serviranno investimenti per 800 miliardi di euro. Cosa prevede la strategia europea sulle rinnovabili offshore.
Il mercato mondiale delle energie rinnovabili offshore è in rapida crescita, in particolare in Asia e negli Stati Uniti. Le industrie europee stanno rapidamente sviluppando una serie di tecnologie in grado di sfruttare la potenza dei nostri mari per produrre elettricità verde.
Si va dall'energia eolica offshore galleggiante, alle tecnologie basate sull'energia oceanica, come gli impianti che sfruttano il moto ondoso e le maree o gli impianti fotovoltaici galleggianti, oppure l'uso di alghe per produrre biocarburanti.
La strategia dell'UE per le energie rinnovabili offshore si propone di stare al passo con le altre economie mondiali, aumentando la capacità eolica offshore dell'Europa, passando dagli odierni 12 GW ad almeno 60 GW entro il 2030 con l'obiettivo di centrare i 300 GW entro il 2050. Questa capacità dovrà essere integrata entro il 2050 con 40 GW provenienti da energia oceanica e da altre tecnologie emergenti, come l'eolico e il fotovoltaico galleggianti.
Oltre a fornire un quadro giuridico chiaro, la Commissione valuterà l’eventuale necessità di norme più specifiche e mirate, assicurando che il riesame della disciplina in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale e l'energia e della direttiva sulle energie rinnovabili facilitino la diffusione delle energie rinnovabili offshore. Inoltre per migliorare la capacità produttiva e le infrastrutture portuali e di aumentare la disponibilità di manodopera adeguatamente qualificata, la Commissione prevede di creare una piattaforma dedicata alle energie rinnovabili offshore nell'ambito del Forum industriale per l'energia pulita, che consenta di riunire tutti i soggetti coinvolti e facilitare lo sviluppo della catena di approvvigionamento.
In base alle stime fornite dalla Commissione, saranno necessari 800 miliardi di investimenti entro il 2050 per diffondere su vasta scala le tecnologie per le energie rinnovabili offshore. Di questi, circa due terzi serviranno per finanziare l'infrastruttura di rete e un terzo per la produzione di energia elettrica offshore.
Il 37% del Recovery Fund sarà destinato alla transizione verde e potrà essere utilizzato, nell'ambito dell'iniziativa faro Power up, anche per sostenere le riforme e gli investimenti nelle energie rinnovabili offshore.
Ma dato che i finanziamenti provenienti dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza dovranno essere impegnati entro la fine del 2023, è indispensabile che gli Stati membri presentino una riserva di progetti maturi, in stretta collaborazione con le imprese che si stanno preparando a investire.
Al Recovery si aggiungerà un ampio ventaglio di strumenti di finanziamento UE: