Ex Ilva, secondo Confindustria chiudere creerebbe danni a intere filiere della manifattura, provocherebbe un aggravio della bilancia commerciale italiana e metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro.
“Evitare lo spegnimento del ciclo integrale a caldo dell’ex ILVA”. Questo è l’appello che Confindustria rivolge al Governo e a tutte le Istituzioni coinvolte, a seguito della pronuncia del TAR di Lecce. “In attesa delle decisioni del Consiglio di Stato, vogliamo e dobbiamo sottolineare quattro aspetti essenziali di interesse nazionale.
Primo: interrompere la produzione e la fornitura dell’acciaio prodotto a Taranto mette in seria difficoltà le intere le filiere della manifattura italiana che ne hanno necessità.
Secondo: si avrebbe un sicuro e rilevante aggravio della bilancia commerciale nazionale, poiché occorrerebbe importare l’acciaio dall’estero in una già difficile congiuntura per la siderurgia a livello mondiale.
Terzo: la chiusura nell’immediato vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per limitare il numero di esuberi, mettendo a serio rischio migliaia di lavoratori e famiglie.
Quarto: sarebbe vanificato in maniera traumatica e definitiva il processo di investimenti INTRAPRESO per la messa in sicurezza degli impianti e per la sostenibilità ambientale della produzione che, da oltre 8 anni, è al centro degli sforzi pubblici e privati per l’ex ILVA.
Confidiamo pertanto in un’azione sinergica di tutte le Istituzioni, affinché ascoltino la voce delle imprese in una materia di tale rilevanza” – conclude Confindustria.