Obbligatorio a scuola, all'Università e per i trasporti. All'ordine del giorno CdM di ieri anche la Crisi d'Impresa. La video conferenza stampa.
Riportiamo per punti, da fonte governativa il comunicato stampa di quanto emerso dal Consiglio dei Ministri di ieri:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, del Ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, in materia di università e dei trasporti a partire dal 1° settembre 2021.
Nell’anno scolastico 2021-2022, l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado e universitaria sarà svolta in presenza. La misura è derogabile esclusivamente in singole istituzioni scolastiche o in quelle presenti in specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei sindaci, adottabili nelle zone arancioni e rosse e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti.
In linea con l’avviso del Comitato tecnico-scientifico, in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione sono adottate alcune misure di sicurezza minime:
Tutto il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari (che potranno essere sottoposti a controlli a campione) devono possedere il green pass. Il mancato rispetto del requisito è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso.
Si prevede inoltre una maggiore tutela legale per il personale scolastico e universitario a condizione che rispetti le norme del decreto e le misure stabilite dalle linee guida e dai protocolli.
Le Università possono derogare alle misure solo per le attività a cui partecipino solo studenti vaccinati o guariti.
Il Commissario straordinario organizzerà e realizzerà un piano di screening della popolazione scolastica.
Sempre a decorrere dal primo settembre prossimo, si introducono nuove norme per l’accesso e l’utilizzo ai mezzi di trasporto. In questo caso il criterio guida è la distinzione tra trasporti di medio-lunga percorrenza e trasporto pubblico a breve percorrenza, ad eccezione degli aerei per i quali non si prevede alcuna differenziazione.
In base a questa suddivisione sarà consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass l’accesso e l’utilizzo dei seguenti mezzi di trasporto:
L’utilizzo degli altri mezzi di trasporto può avvenire anche senza green pass, fatta salva l’osservanza delle misure anti contagio.
L’obbligo di green pass non si applica ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e alle persone che, per motivi di salute e in base alle indicazioni del CTS, non possono vaccinarsi.
Per questa categoria, per gli eventi all’aperto, è possibile prevedere modalità di assegnazione dei posti alternative al distanziamento interpersonale di almeno un metro; per gli eventi al chiuso, il limite di capienza già previsto è innalzato al 35%.
Per i soggetti residenti nella Repubblica di San Marino, già sottoposti a un ciclo vaccinale, non si applicano le disposizioni relative al Green Pass fino al 15 ottobre. Per questa categoria sarà adottata una circolare che disciplinerà un nuovo percorso vaccinale compatibile in coerenza con le indicazioni dell’Agenzia Europea per i medicinali.
Infine il decreto prevede la proroga del contingente impegnato nelle operazioni Strade Sicure impegnato in compiti di contenimento di diffusione del virus; sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi e degli effetti degli atti amministrativi pendenti dal primo agosto al 15 settembre 2021 gestiti dalla Regione Lazio in seguito all’attacco subito ai sistemi informatici.
CRISI D’IMPRESA E GIUSTIZIA
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia.
A fronte dell’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi e della necessità di fornire nuovi ed efficaci strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi, si prevedono quattro ordini di intervento:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti concernenti modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell’anno 2021.
ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri competenti, ha approvato, in esame preliminare, dodici decreti legislativi di attuazione di norme europee.
1. Attuazione della direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale)
Sulla base del principio che il riutilizzo dei dati pubblici deve essere gratuito, il provvedimento che si recepisce persegue specifici obiettivi relativi ai seguenti aspetti:
Durante la celebrazione delle udienze, si richiede una valutazione, caso per caso, della necessità di ricorrere all’uso delle manette e della presenza di imputati all’interno delle gabbie.
In stretta attuazione della direttiva, si estende a tutte le pubbliche autorità il divieto di indicare come “colpevole” la persona indagata o imputata, fino a sentenza definitiva. Rispetto alla diffusione di informazioni su indagini in corso, in recepimento di prassi già adottate da più uffici giudiziari, il Procuratore capo potrà ricorre a comunicati stampa e, per casi di particolare rilevanza, a conferenze stampa. È fatto divieto assegnare alle operazioni giudiziarie titoli lesivi della presunzione di innocenza.
Si ampliano gli strumenti di contrasto al riciclaggio dei proventi illeciti. Si estende l’applicazione dei reati di ricettazione, riciclaggio, auto riciclaggio e reimpiego a tutti i proventi, frutto di reato, compresi i delitti colposi e le contravvenzioni.
Il decreto recepisce la normativa “Investment Firms Directive” (IFD) e adeguamento l’ordinamento italiano alla normativa “Investment Firms Regulation” (IFR).
I due provvedimenti definiscono un nuovo regime prudenziale per le imprese di investimento, prevedendo una disciplina differenziata rispetto agli enti creditizi, che tiene conto delle dimensioni, delle attività svolte e dei rischi delle diverse tipologie di imprese di investimento. Le stesse imprese di investimento sono suddivise in quattro categorie.
Il Regolamento 2019/2033 ha modificato la definizione di ente creditizio, che ora comprende, oltre alle banche, anche le imprese che prestano determinati servizi di investimento e hanno un attivo di bilancio pari almeno a 30 miliardi di euro, a livello individuale o consolidato. Una soglia che, attualmente, non viene superata da nessuna società di intermediazione mobiliare (SIM) italiana.
La Banca d’Italia e la Consob sono designate come autorità competenti a esercitare le funzioni e i poteri previsti dalle norme europee, secondo l’attuale riparto di competenze regolamentari e di supervisione previsto dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF), con riguardo alle SIM. Viene così assicurata continuità con il quadro normativo attuale, considerato che Direttiva e Regolamento di fatto sostituiscono, semplificandolo, quello oggi applicabile alle SIM.
I due decreti legislativi recepiscono direttive comunitarie che regolano nel loro insieme le telecomunicazioni, la radiotelevisione ed i media.
Il nuovo Testo unico modifica la legislazione esistente, al fine di creare e garantire il corretto funzionamento di un mercato unico europeo per i servizi di media audiovisivi, contribuendo allo stesso tempo alla promozione della diversità culturale e fornendo un livello adeguato di protezione dei consumatori e dei minori.
Il Testo unico fornisce una disciplina di tutti i media audiovisivi, per le trasmissioni televisive tradizionali (in chiaro e a pagamento) così come per i servizi di media audiovisivi su richiesta (on demand) e solo alcuni aspetti (protezione minori) delle piattaforme di condivisione video (video-sharing platform).
Le principali novità del nuovo Testo unico sono:
Il Codice definisce un quadro regolatorio armonizzato nel mercato europeo nel settore delle telecomunicazioni, volto a perseguire gli obiettivi di promozione della concorrenza nel settore e tutela dei consumatori. La principale modifica del Codice rispetto alla legislazione vigente è l’inclusione della promozione degli investimenti in reti, fisse e mobili, ad altissima velocità come un obiettivo primario della regolazione.
In linea con questo obiettivo il decreto legislativo mira ad una forte riduzione dei costi di investimento, sia semplificando le procedure amministrative di autorizzazione all’installazione di reti e infrastrutture di comunicazioni elettroniche sia dando incentivi alla cooperazione e sinergie fra operatori.
La direttiva prevede che gli Stati membri predispongano le procedure volte a consentire la costituzione on line della società, la registrazione on line di una succursale e la presentazione online di documento e informazioni, al fine di realizzare la libertà d’impresa, come previsto dall’art. 16 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Le procedure sono volte a consentire l’intero svolgimento della costituzione delle società e della registrazione delle succursali online, al fine di ridurre i costi, le tempistiche e gli oneri amministrativi connessi a tali processi. Per l’Italia, è garantita la possibilità di costituire online le società a responsabilità limitata e semplificata.
Il primo decreto recepisce la cosiddetta “Direttiva SUP” (Single Use Plastics), volta a prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente di determinati prodotti in plastica e a promuovere una transizione verso un’economia circolare introducendo un insieme di misure specifiche, compreso un divieto a livello europeo sui prodotti in plastica monouso ogniqualvolta siano disponibili alternative. La direttiva, che si basa sul principio “chi inquina paga”, prevede una riduzione quantitativa ambiziosa e duratura del consumo di questi prodotti entro il 2026.
In linea con la politica dell’UE sui rifiuti, gli Stati membri sono tenuti a monitorare il consumo di prodotti in plastica monouso per i quali non esiste alternativa e le misure adottate, riferendo alla Commissione europea i progressi compiuti. Inoltre, devono garantire che siano messe in atto disposizioni sulla responsabilità estesa del produttore relativamente agli attrezzi da pesca contenenti plastica e devono monitorare e valutare gli attrezzi da pesca in plastica, in vista di definire obiettivi di raccolta a livello europeo.
Alcuni prodotti in plastica monouso immessi sul mercato devono recare una marcatura chiaramente leggibile e indelebile sull’imballaggio o sul prodotto stesso.
Il secondo decreto, redatto in coerenza con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), intende accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili. Sono individuati strumenti calibrati sulla base dei settori d’uso, delle tipologie di interventi e della dimensione degli impianti, con un approccio che mira al contenimento del consumo di suolo e dell’impatto paesaggistico e ambientale, comprese le esigenze di qualità dell’aria. L’approccio per le autorizzazioni è quello della semplificazione e di una partecipazione positiva degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni tramite un percorso condiviso di individuazione di aree idonee. Per gli incentivi, la scelta è quella di introdurre una forte semplificazione nell’accesso ai meccanismi e, al contempo, fornire una maggiore stabilità tramite l’introduzione di una programmazione quinquennale, al fine di favorire gli investimenti nel settore.
Centrale la realizzazione delle infrastrutture necessarie per la gestione delle produzioni degli impianti a fonti rinnovabili: prevista un’accelerazione nello sviluppo della rete elettrica e della rete gas e semplificazioni per la realizzazione degli elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili.
Il testo prevede altresì una serie di disposizioni nell’ottica del Green New Deal, necessarie per dare attuazione alle misure del PNRR in materia di energie rinnovabili, con la finalità di individuare un insieme di misure e strumenti coordinati, già orientati all’aggiornamento degli obiettivi nazionali derivante dalla modifica della legge europea sul clima, in attuazione del pacchetto “Fit for 55”.
Il provvedimento disciplina gli impianti portuali di raccolta, adeguando le attuali previsioni contenute nel decreto legislativo n.182 del 2003 alle previsioni della direttiva. In particolare, si prevede che i porti siano dotati di impianti portuali adeguati a rispondere alle esigenze delle navi che vi fanno abitualmente scalo, Inoltre, si prevede che i rifiuti di cucina e ristorazione derivanti da trasporti internazionali rispettino le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti e quelle sanitarie, laddove applicabili.
Si disciplinano gli strumenti del Piano di raccolta e di gestione dei rifiuti, che deve essere predisposto, approvato e reso operativo da parte delle Autorità competenti entro 12 mesi dall’entrata in vigore del decreto. Ai fini della predisposizione del Piano è prevista la necessaria consultazione dei diversi operatori interessati.
Si regolano, inoltre, la notifica anticipata dei rifiuti, il conferimento degli stessi, i sistemi di recupero dei costi, le esenzioni, le ispezioni e gli impegni di ispezione, il sistema informativo e comunicazione e scambio di informazioni, la registrazione delle ispezioni, la formazione del personale e le sanzioni.
Si introducono disposizioni volte a disciplinare le nuove configurazioni delle comunità energetiche dei cittadini in modo coordinato con le disposizioni previste dalla direttiva 2001/2018 in materia di comunità energetiche rinnovabili, a rafforzare i diritti dei clienti finali in termini di trasparenza (delle offerte, dei contratti e delle bollette), a completare la liberalizzazione dei mercati al dettaglio salvaguardando i clienti più vulnerabili, ad aprire maggiormente il mercato dei servizi a nuove tipologie di soggetti quali la gestione della domanda e i sistemi di accumulo, a prevedere un ruolo più attivo dei gestori di sistemi di distribuzione, a regolare la possibilità di istituire sistemi di distribuzione chiusi, ad aggiornare gli obblighi di servizio pubblico per le imprese operanti nel settore della generazione e della fornitura di energia elettrica, ad introdurre un sistema di approvvigionamento a lungo termine di capacità di accumulo con
l’obiettivo di promuovere lo sviluppo degli investimenti necessari per l’attuazione degli obiettivi del PNIEC.
I destinatari dell’intervento normativo proposto sono essenzialmente i consumatori e i produttori di energia elettrica nelle diverse configurazioni soggettive, nonché i soggetti che rivestono un ruolo pubblico concernente la gestione del sistema elettrico (gestori di rete di trasmissione e distribuzione, gestore dei mercati elettrici e l’Autorità di regolazione).
La direttiva modernizza il quadro giuridico della UE in materia di diritto d’autore, adattandolo all’ambiente digitale contemporaneo e assicurando così un elevato livello di protezione del diritto d’autore e dei diritti connessi. Gli sviluppi tecnologici hanno mutato considerevolmente il contesto della fruizione dei contenuti creativi, rendendo necessario porre rimedio alle problematiche legate alla circolazione incontrollata delle opere dell’ingegno attraverso l’aggiornamento delle norme sul diritto d’autore, per adattarle alle modalità di accesso ai contenuti online da parte degli utenti.
Il provvedimento europeo crea un quadro completo in cui il materiale protetto dal diritto d’autore, i titolari dei diritti, gli editori, i prestatori di servizi e gli utenti possano beneficiare di norme più chiare, trasparenti e adeguate all’era digitale.
Nel recepire la direttiva europea, il decreto prevede, nello specifico, che il materiale derivante da un atto di riproduzione di un’opera di arte visiva, per la quale sia stata superata la durata della tutela, non sia soggetto al diritto d’autore o a diritti connessi, a meno che non si tratti di opera originale frutto della creazione intellettuale propria del suo autore. Ciò permette la diffusione, la condivisione online e il libero riutilizzo di copie non originali di opere d’arte divenute di pubblico dominio, ferme restando le altre discipline specifiche in materia di utilizzazione di immagini digitali del patrimonio culturale.
Il provvedimento, inoltre, introduce norme capaci di riconoscere agli editori, sia in forma singola che associata, un diritto connesso per l’utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi delle società di informazione, delle società di monitoraggio media e rassegne stampa. in tal senso, viene riconosciuta agli editori la possibilità di negoziare accordi con tali soggetti per vedersi riconosciuta un’equa remunerazione per l’utilizzo dei contenuti da loro prodotti.
Tra le diverse novità, infine, da segnalare le misure che garantiscono il buon funzionamento delle negoziazioni del diritto d’autore. Tra queste, in primo luogo va menzionato il riconoscimento del ruolo dell’AGCOM quale soggetto a cui rimettere la definizione del quantum di un accordo tra le parti in caso di difficoltà nella conclusione di una licenza per l’utilizzo di opere audiovisive sulle piattaforme video on demand tra i soggetti operanti nel settore e i titolari di diritti. Di rilievo, poi, gli obblighi di trasparenza che consentono agli autori, interpreti e esecutori di ottenere dal concessionario o licenziatario, con cadenza almeno trimestrale, informazioni aggiornate e complete sullo sfruttamento e sull’esecuzione delle loro opere.
DELIBERAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, per l’anno scolastico 2021/2022 un numero pari a:
INFORMATIVE
Il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti ha svolto una informativa sulla Strategia per la parità di genere 2021-2026. Per l’Italia si tratta della prima elaborazione di tale strategia, che costituisce una delle linee di impegno del Governo, anche per l’attuazione del PNRR e la riforma del Family Act.
Il documento, predisposto con il contributo delle Amministrazioni centrali, degli enti territoriali, delle parti sociali e delle principali associazioni attive nella promozione della parità di genere, è stato oggetto di approfondimenti politici ed è stato sottoposto alla Conferenza unificata.
NOMINE
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato diciannove leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha deliberato di impugnare: la legge della Regione Valle d’Aosta n. 15 del 16/06/2021: “Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste per l’anno 2021, misure di sostegno all’economia regionale conseguenti al protrarsi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2021/2023” in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze dello Statuto speciale di autonomia, violano gli articoli 9 e 117, secondo comma, lett. m) e s), della Costituzione e si pongono in contrasto con il Codice di settore in materia paesaggistica; la legge della Regione Campania n. 5 del 29/06/2021: “Misure per l’efficientamento dell’azione amministrativa e l’attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2021 - 2023 - Collegato alla stabilità regionale per il 2021” in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 3, 9 e 117, secondo comma, lett. l) e s), della Costituzione; la legge della Regione Veneto n. 19 del 30/06/2021: “Semplificazioni in materia urbanistica ed edilizia per il rilancio del settore delle costruzioni e la promozione della rigenerazione urbana e del contenimento del consumo di suolo – ‘Veneto cantiere veloce’” in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale di principio in materia di edilizia e governo del territorio, violano l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione; la legge della Regione Lazio n. 8 del 01/07/2021: “Modifica della perimetrazione del Parco naturale regionale dell’Appennino «Monti Simbruini»” in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di aree protette e impatto ambientale, violano l’articolo 117, comma 2, lett. s), della Costituzione; la legge della Regione Calabria n. 17 del 07/07/2021: “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità)” in quanto talune disposizioni violano gli articoli 81 e 117, terzo comma, della Costituzione; la legge della Regione Calabria n. 23 del 07/07/2021: “Proroga del termine di cui al comma 12 dell’articolo 6 della l.r. 21/2010” in quanto si pone in contrasto con il Codice dei beni culturali e del paesaggio e viola gli articoli 9 e 117, primo comma, secondo comma, lett. s), e terzo comma della Costituzione, nonché il principio costituzionale di leale collaborazione tra Stato e Regioni. Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di non impugnare: la legge della Regione Sardegna n. 13 del 21/06/2021: “Riconoscimento dell’albergo nautico diffuso. Modifiche alla legge regionale n. 16 del 2017”; la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 4 del 21/06/2021: “Prevenzione e gestione del mobbing, dello straining e della violenza sul posto di lavoro”; la legge della Regione Veneto n. 17 del 25/06/2021: “Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2021 in materia di bonifica e tutela del territorio, artigianato, industria e commercio, agricoltura, foreste, pesca, energia, ricerca ed innovazione”; la legge della Regione Calabria n. 19 del 07/07/2021: “Integrazione all’articolo 11 della legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1 (Istituzione del garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale)”; la legge della Regione Calabria n. 20 del 07/07/2021: “Disposizioni per garantire in condizioni controllate e sicure gli incontri in ambito ospedaliero tra degenti e familiari”; la legge della Regione Calabria n. 24 del 07/07/2021: “Misure di impulso allo sviluppo dell’industrializzazione e dell’insediamento di attività produttive”; la legge della Regione Calabria n. 25 del 07/07/2021: “Misure urgenti in tema di equo compenso. Modifiche e integrazioni alla l.r. 25/2018”; la legge della Regione Calabria n. 27 del 07/07/2021: “Misure urgenti in tema di programmi regionali di edilizia residenziale. Modifiche e integrazioni all’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47”; la legge della Regione Marche n. 14 del 01/07/2021: “Disposizioni in materia di rigenerazione urbana e attività edilizia. Modifiche alla legge regionale 23 novembre 2011, n. 22 e alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22”; la legge della Regione Puglia n. 19 del 07/07/2021: “Modifiche alla legge regionale 21 ottobre 2008, n. 31 (Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale)”; la legge della Regione Puglia n. 21 del 07/07/2021: “Modifiche alla legge regionale 9 ottobre 2008, n. 25 (Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti elettrici con tensione non superiore a 150.000 volt)”; la legge della Regione Puglia n. 23 del 07/07/2021: “Modifiche alle leggi regionali 2 maggio 2017, n. 9 (Nuova disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private) e 10 maggio 2021, n. 8 (Norme per assicurare gli incontri in ambito ospedaliero tra pazienti in condizioni critiche e loro familiari)”; la legge della Regione Umbria n. 11 del 07/07/2021: “Ulteriori modificazioni ed integrazioni della legge regionale 14 febbraio 2018, n. 1 (Sistema integrato per il mercato del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione. Istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro)”.
Video Conferenza Stampa: https://youtu.be/aECRm_kaED0