“Nel Consiglio dei ministri del 16 ottobre 2023 sono state approvate una serie di misure rilevanti per le imprese, a supporto diretto del sistema produttivo, di chi investe e chi produce in Italia, anche per favorire il reshoring”. È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine del Cdm in riferimento ai provvedimenti contenuti nei decreti cd. “Anticipazioni Finanziarie” e “Fiscalità internazionale”.
Rifinanziata per il 2023 la Nuova Sabatini. Credito alle imprese con un’unica tranche. Con 50 milioni di euro utilizzabili da subito per il 2023, viene rifinanziata la nuova legge Sabatini. La novità più rilevante di questa misura è che il finanziamento sarà reso fruibile per le imprese richiedenti in un’unica tranche consentendo l’accorpamento delle rate. La misura sostiene gli investimenti in beni strumentali effettuati da micro, piccole e medie imprese facilitando l’accesso al credito con tassi di interesse agevolati.
È un provvedimento che assume ancora più rilevanza nel contesto attuale, con la stretta sui tassi applicata dalla BCE nell’ultimo anno. Nella Legge di Bilancio sarà poi rifinanziata la legge Sabatini per il 2024.
Più certezza e più tempo per il credito d’imposta “ricerca e sviluppo”. La misura approvata oggi consente di allineare temporalmente il sistema di certificazione del credito d'imposta, approvato il 15 settembre scorso e operativo dal prossimo anno, con i termini per il possibile riversamento che vengono prorogati al 30 giugno 2024. In questo modo l'Albo dei certificatori, appena istituto, potrà dare certezza su chi ne abbia davvero diritto.
Reshoring, meno imposte per chi torna a produrre in Italia. Vengono infine definite disposizioni importanti sul tema del reshoring, con l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall’estero con i propri impianti di produzione. Al contempo viene previsto per le imprese fruitrici di tale incentivo l’obbligo di restituzione di quanto ricevuto ove delocalizzassero nuovamente le attività, nelle modalità previste nel recente decreto sugli asset strategici convertito in legge dal Parlamento. Sì al reshoring, no alle delocalizzazioni.