Il Piano Economia Circolare della UE

Posted on 12/03/2020 in Economia by Commissione UE

Adottato ieri 11 marzo dalla Commissione UE e presentato dal commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius.

Dimezzare i rifiuti urbani entro il 2030, rendere attuativa e uniforme la raccolta differenziata in tutta Europa, limitare i prodotti monouso, sostenere e monitorare il mercato delle materie prime seconde, quelle cioè derivate dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti. Queste alcune delle strategie inserite nel Piano per l'Economia Circolare, adottato ieri 11 marzo dalla Commissione UE e presentato dal commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius. Rafforzare la competitività dell’industria europea,  e allo  proteggere l’ambiente: questi gli obiettivi della strategia, menzionati dal commissario nel suo intervento. Saranno 4 milioni i nuovi posti di lavoro correlati all'Economia Circolare nell'Unione Europea.

Un pacchetto di misure che interessa l’intero ciclo di vita dei prodotti e che rientra nell’ambito della strategia industriale e del Green DealElettronica e TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), batterie e veicoliimballaggiplasticatessiliedilizia e alimenti: la strategia europea per l’Economia Circolare riguarda i settori che utilizzano più risorse e che hanno un “potenziale di circolarità” elevato. Per la Commissione europea, l’economia circolare può dare un contributo decisivo per arrivare allo zero assoluto di Co2 in Europa anche, se al momento, l’economia europea è ancora per lo più lineare, con solo il 12 per cento di materiali e risorse secondari riportati nell’economia. l’idea dell’UE è quella di inserire nel mercato europeo prodotti che siano in grado di durare più a lungo, che siano più facili da riparare e aggiornare, da riciclare e, infine, riutilizzare.

L’impegno di 340 milioni di euro che la Commissione prevede sulla promozione delle tecnologie ‘blockchain’ è un ulteriore elemento che può “moltiplicare i benefici” dell’economia circolare a patto che le  Imprese siano "digital friendly."

In allegato il documento della Commissione Europea.

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