Nel report "Can Capital Markets save the Planet?" KPM ha intervistato 90 tra investitori istituzionali, gestori di investimenti alternativi e con strategie long-only provenienti da 20 Paesi diversi.
L’aumento delle emissioni di gas serra ha reso l’ultimo decennio il più caldo degli ultimi 125mila anni. Il costo del progresso dell’economia globale nell’ultimo secolo viene oggi pagato con siccità, carestie, alluvioni, eventi estremi, danni a comunità, persone e proprietà sempre più frequenti. Nelle scorse settimane, il summit COP26 ha riunito i leader mondiali, chiamati a trovare soluzioni per combattere i cambiamenti climatici. Nel report ‘Can Capital Markets save the Planet?’ KPMG, insieme a CREATE-Research e Chartered Alternative Investment Analyst Association (CAIA), esamina nel dettaglio il ruolo dei capital market nella transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio, intervistando 90 tra investitori istituzionali, gestori di investimenti alternativi e con strategie long-only, nonché consulenti di investimenti pensionistici provenienti da 20 Paesi diversi.
Secondo lo studio, per accelerare la corsa verso un’economia più sostenibile, è necessaria la collaborazione tra legislatori e settore privato, che hanno il compito di reindirizzare gli investimenti verso le energie rinnovabili e la decarbonizzazione.
In quest’ottica, KPMG con l'International Business Council (IBC) del World Economic Forum (WEF), è impegnata nello sviluppo di un set di metriche oggettive ed universali utili alle organizzazioni impegnate nell’implementazione di programmi green e riorientando i capitali verso i top performer.
Il report esamina nel dettaglio il ruolo dei capital market nella transizione green fornendo una panoramica generale degli investimenti sul clima attuali e previsti nel prossimo triennio.
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