Il Covid-19 produrrà effetti molto rilevanti sul sistema produttivo italiano impattando negativamente su performance e rischio di default delle aziende. Come evidenziato dall’ultimo Cerved Industry Forecast e da un recente studio di Cerved, nel 2020 le imprese italiane potrebbero vedere i propri ricavi contrarsi del 17,8%, con 146 mila aziende che nello stesso anno potrebbero entrare in crisi di liquidità.

Il decreto “Cura Italia” ha previsto misure straordinarie a supporto del sistema economico e del tessuto imprenditoriale. Tra queste vi sono il rafforzamento delle dotazioni del Fondo Centrale di Garanzia (+1,5 mld di euro) e l’introduzione di linee semplificate per l’accesso al credito, soprattutto per le imprese di piccola dimensione, come l’innalzamento degli importi massimi garantiti, l’estensione della durata e l’innalzamento fino al 100% delle garanzie pubbliche per i prestiti di minore entità.  Questi interventi si aggiungono alle molte altre opzioni normalmente disponibili arricchendo il quadro di insieme degli strumenti di finanza agevolata che rivestiranno un ruolo cruciale nei prossimi mesi per rifornire di liquidità le imprese italiane ed evitare perdita di capacità produttiva.

Nel 2019 il Fondo Centrale di Garanzia ha dato sostegno a 84 mila società, di cui 48 mila di capitale. Replicando su questo segmento di imprese la simulazione di Cerved sull’evoluzione mensile della liquidità emerge che sono 16 mila, un terzo del totale, le società di capitale italiane beneficiarie del Fondo centrale di garanzia che entro la fine dell’anno rischiano di entrare in crisi di liquidità a causa della contrazione dei ricavi procurata dall’emergenza Covid-19 (10 mila entro giugno).

Se l’emergenza non rientrerà prima della fine dell’anno potrebbero esserci pesanti ripercussioni su 310.000 addetti, bruciando finanziamenti “coperti” da garanzie pubbliche per 5,4 miliardi di euro.  Per evitare il default di queste imprese servirebbero altre risorse per un importo pari a 6 miliardi di euro. Gli impatti sulle beneficiarie del Fondo Centrale potrebbero essere ancora più significativi, perché molte di queste aziende appartengono a settori – l’edilizia e gli impianti per l’edilizia (-22,9%), la ristorazione (-27,5%), gli autotrasporti (-32,1%), il commercio al dettaglio specializzato – che figurano tra i più colpiti dall’epidemia.

Le conseguenze sul profilo di rischio delle imprese garantite dal Fondo saranno altrettanto importanti. Prima del Covid-19 la rischiosità delle imprese beneficiarie era del 10,3%, con una distribuzione ampiamente concentrata nelle aree di solvibilità e vulnerabilità. Secondo le valutazioni di Cerved, l’impatto del Covid-19 farebbe quasi quadruplicare le rischiose (39,5%) a discapito delle solvibili.

 

 

 Schermata 2020-04-11 alle 18.46.38.png

Scenari simili si verificano anche per le imprese che nel 2019 hanno aderito alla Nuova Sabatini, l’agevolazione messa a disposizione dal MISE per sostenere investimenti di beni strumentali ad uso produttivo. L’analisi di Cerved mostra che le imprese beneficiarie della misura hanno performance migliori rispetto al resto delle imprese, in termini di fatturato addetti impiegati e redditività, ma la gran parte di queste opera in settori che saranno fortemente impattati dal Covid-19 (autotrasporto, edilizia, manufatti per l’industria) con possibili ripercussioni su performance e rischiosità.

Nei prossimi mesi la finanza agevolata – che comprende centinaia di strumenti a supporto dello sviluppo di microimprese e PMI – svolgerà un ruolo strategico nel guidare la ripartenza dell’economia italiana. Cerved impiegherà il suo ampio patrimonio di informazioni per valutare l’efficacia delle misure di sostegno alle imprese facendo uso dei big data per individuare i potenziali beneficiari delle misure di finanza agevolata e per supportarli a ottenere i finanziamenti. Dal punto di vista delle imprese, questo si tradurrà in una democratizzazione dell’accesso ai servizi di finanza agevolata, con strumenti che renderanno più semplice, anche per imprese di piccola dimensione, individuare misure e bandi adatti alle loro esigenze.