Consob ha dato il via libera all'acquisizione di Borsa Italiana da parte di Euronext.
La Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Economia e delle Finanze precisano alcuni aspetti dell’operazione Euronext-Borsa Italiana, con l’obiettivo di fornirne una complessiva e più chiara lettura.
Nel 2007 il controllo totalitario di Borsa Italiana è stato acquistato dal Gruppo inglese London Stock Exchange Group (LSEG), quotato alla Borsa di Londra.
Nell’agosto del 2019 LSEG ha annunciato di aver raggiunto un accordo di fusione con Refinitiv, società di proprietà del fondo di private equity americano Blackstone e del gruppo canadese Thomson Reuters, che avrebbero acquisito rilevanti partecipazioni nel capitale di LSEG e quindi, indirettamente, di Borsa Italiana.
Nel giugno 2020 la Commissione Europea ha sospeso l’approvazione di tale fusione alla luce di alcuni aspetti di antitrust. Per ottenere l’approvazione della fusione da parte della Commissione, LSEG ha valutato la cessione dell’intera partecipazione nel gruppo Borsa Italiana.
Ad ottobre 2020 LSEG ha raggiunto l’accordo per cedere Borsa Italiana a Euronext, holding di diritto olandese con presenza paneuropea, contestualmente all’ingresso nel capitale di Euronext da parte di CDP Equity (con una quota in linea con quella della CDC francese) e Intesa San Paolo.
Borsa Italiana è destinata a diventare partner di peso nella strategia di creazione di un campione europeo nel mercato dei capitali.
La presenza italiana viene assicurata e valorizzata come presidio di un asset strategico per la crescita delle imprese italiane e per il continuo miglioramento delle infrastrutture di accesso ai mercati dei capitali per tutti gli emittenti italiani e gli investitori internazionali.
Il nuovo assetto prevede in definitiva una presenza italiana rinforzata in un contesto federato europeo. L’Italia sarà una base operativa di rilievo per il Gruppo Euronext, con ruolo strategico in termini di tecnologia, business e funzioni di supporto.
Viene consolidata la leadership di Mercato Telematico dei titoli di Stato (MTS) - che fino a pochi mesi fa era addirittura a rischio di una cessione separata da Borsa Italiana - sul mercato finanziario secondario del trading obbligazionario all’interno di Euronext. Dal punto di vista operativo le unità di business relative al trading obbligazionario, alla clearing house e al deposito titoli saranno basate in Italia e assumeranno una posizione competitiva di preminenza a livello internazionale.
Alcune tra le attività chiave e le funzioni centrali del nuovo gruppo avranno sede a Milano e a Roma; in particolare, la leadership della funzione finanza del gruppo Euronext sarà trasferita a Milano.
Il gruppo Euronext sta analizzando con i propri clienti e regolatori la possibilità di trasferire in Italia il proprio data center, attualmente basato in Gran Bretagna.
L’Italia sarà ampiamente rappresentata nell’ambito della corporate governance e della gestione del Gruppo allargato. In particolare, il Presidente del Supervisory Board sarà italiano; l’azionista italiano, CDP Equity, sarà rappresentato al Supervisory Board; il CEO di Borsa Italiana entrerà a far parte del Managing Board del nuovo Gruppo; il CEO di MTS entrerà a far parte dell’Extended Managing Board, insieme alle altre figure chiave delle grandi unità di business e delle principali funzioni centrali di Euronext, con responsabilità a livello di gruppo nell’attività di negoziazione delle obbligazioni.
Verrà garantito un presidio italiano a livello di controllo e supervisione. L’attività di vigilanza regolamentare su Borsa Italiana resterà invariata, consentendo a Consob e Banca d’Italia di continuare a vigilare direttamente su Borsa Italiana e le sue controllate regolamentate, compresa l’attività della Cassa di Compensazione e Garanzia, la cui attività sarà ampliata in un contesto paneuropeo. La Consob inoltre potrà entrare a far parte del Collegio dei Regolatori di Euronext e avrà, a turno, la presidenza del Collegio.