Pubblicato il DFP 2025: obiettivi, stime economiche e finanze pubbliche. Previsioni PIL 2025 +0,6%, deficit al 3,3%, debito/PIL al 136,6%. Documento ora al Parlamento, invio UE entro 30 aprile.
E' stato pubblicato il Documento di Finanza Pubblica (DFP) per il 2025, dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri del 9 aprile.
Il DFP, elaborato in luogo del Documento di Economia e Finanza coerentemente con gli indirizzi parlamentari, è uno dei principali strumenti di programmazione economica del Governo e riporta un quadro degli obiettivi e delle stime dell’andamento delle finanze pubbliche e dell’economia nazionale.
In particolare, il Documento, alla sua prima edizione, ha un’impostazione diversa rispetto al DEF e ciò è dovuto alla variazione delle regole di programmazione economica europea che hanno portato alla redazione del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029. Il DFP si compone dunque di due sezioni recanti rispettivamente la Relazione annuale sui progressi compiuti nel 2024 rispetto agli obiettivi del Piano e l’Analisi e le tendenze della finanza pubblica.
La Relazione presenta quindi un quadro dei risultati raggiunti dall’Esecutivo rispetto agli obiettivi prefissati dal Piano. Nel corso del 2024 è stato rispettato l’impegno assunto in merito alla riduzione della spesa netta, con l’indicatore che nel 2025 assume valori in linea con l’obiettivo inserito nel Piano. In termini di riforme e investimenti, vengono riepilogate le misure intraprese dal Governo, con particolare riferimento all’efficientamento dei processi civili, al contrasto all’evasione fiscale e all’elaborazione di strategie per supportare la politica industriale e creare un ambiente favorevole per l’imprenditoria, l’accesso al mercato dei capitali e l’accesso al mercato del lavoro da parte dei soggetti più vulnerabili.
Dal documento emergono le seguenti previsioni sul quadro macroeconomico:
Il testo verrà ora presentato alle Camere per poi essere assegnato alle Commissioni Bilancio, ai fini dell’espressione dei rispettivi indirizzi
Il Documento dovrà quindi essere inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile a seguito dell’esame del Parlamento.