Analisi del MEF e considerazioni del Ministro Franco sulla NADEF 2021.
La Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) del 2021 “prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico. L’intonazione della politica di bilancio rimane espansiva nei prossimi due anni e poi diventa gradualmente più concentrata sulla riduzione del rapporto debito/PIL”. È quanto scrive il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nella premessa al documento approvato dal Consiglio dei Ministri del 29 settembre.
Le nuove previsioni macroeconomiche del Governo per il 2022-2024, pur riconoscendo alcuni rischi collegati all’evoluzione della pandemia da Covid-19 e della domanda mondiale e ai forti aumenti dei prezzi dell’energia registrati negli ultimi mesi, prendono atto del miglioramento dei principali indicatori di crescita e indebitamento rispetto alle stime contenute nel DEF e definiscono il perimetro di finanza pubblica all’interno del quale si iscriveranno le misure della prossima Legge di Bilancio. Il livello di PIL più elevato (atteso a un +6% per l’anno in corso) e il minor indebitamento netto (previsto al 9,4% del PIL) consentono una flessione del rapporto tra debito pubblico e prodotto (dal 155,6% nel 2020 al 153,5% nel 2021), che invece era stimato in aumento nel DEF di aprile.
Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2022 la NADEF fissa un obiettivo di deficit pari al 5,6% del PIL, che si confronta con un saldo tendenziale pari al 4,4%. L’andamento dell’indebitamento netto programmatico è superiore a quello del quadro tendenziale per oltre un punto percentuale di PIL anche nel 2023 e 2024, sebbene la NADEF delinei una progressiva e significativa riduzione dell’indebitamento netto, che scenderà al 3,3% del PIL nel 2024. Anche per effetto dello stimolo di bilancio, la crescita del PIL programmatico è prevista pari al 4,7% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e all’1,9% nel 2024. La discesa del rapporto debito/PIL proseguirà per raggiungere il 146,1% nel 2024.
Alla luce di questo migliorato quadro economico e finanziario e delle Raccomandazioni specifiche al Paese da parte del Consiglio dell’Unione Europea, il Governo conferma l’impostazione di fondo della politica di bilancio illustrata nel DEF. Ipotizzando che prosegua la progressiva riduzione alle restrizioni delle attività economiche e sociali legate al Covid-19, l’intonazione della politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019. Una condizione che, in base alle proiezioni aggiornate, si può prevedere sarà soddisfatta a partire dal 2024. Da quell’anno in poi, la politica di bilancio dovrà essere maggiormente orientata a ridurre il disavanzo strutturale e a ricondurre il rapporto debito/PIL al livello pre-crisi (134,3%) entro il 2030.
Nel corso del triennio 2022-2024, l’andamento programmatico disegnato dalla NADEF consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime.
L’espansione dell’economia italiana nei prossimi anni sarà sostenuta, oltre che dallo stimolo di bilancio, anche da favorevoli condizioni monetarie e finanziarie, dal ritrovato ottimismo delle imprese e dei consumatori e in particolare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che rappresenta un’occasione inedita per rilanciare il nostro Paese all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale. “La completa realizzazione del PNRR resta la grande scommessa per i prossimi anni, in un contesto mondiale che è forse il più complesso ed articolato della storia recente. È una scommessa che l’Italia può vincere con la coesione interna, il buon governo e un forte radicamento europeo”, sottolinea il Ministro Franco nella premessa al Documento.