Il PE illustra nel webinar "Nuovo bilancio e Next Generation EU: un piano europeo per far ripartire l’Italia" il senso del programma. E quello che si è reso necessario mettere in campo non solo lato economico. Video.
Il Parlamento europeo, in collaborazione con la Commissione europea e il Corriere della Sera, ha illustrato in un webinar il "Nuovo bilancio e Next Generation EU: un piano europeo per far ripartire l’Italia". Con il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di cui trasmettiamo il video dell'intervento.
Dopo mesi di difficili negoziati, è stato raggiunto l’accordo finale sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e su Next Generation EU, con 1835 miliardi di fondi che si aggiungono ai 540 miliardi di linee di credito a interessi vicini allo zero di SURE, BEI e MES già disponibili. La Presidenza di turno dell’UE, affidata alla Germania, ha svolto un ruolo importante, anche per avvicinare le posizioni tra gli Stati.
Nelle sue risoluzioni di aprile e maggio, il Parlamento europeo ha indicato la via per far ripartire il nostro continente, chiedendo risorse adeguate per fronteggiare la pandemia e la conseguente emergenza sanitaria e recessione economica. Oltre alla pandemia, restano in primo piano tutte le altre sfide: la necessità di creare maggiore crescita e occupazione, i cambiamenti climatici, la rivoluzione digitale, i flussi migratori, la sicurezza e la difesa.
Più risorse europee non sono la semplice somma di risorse sottratte a livello nazionale. Un euro speso a livello UE su ricerca, formazione dei giovani, sicurezza, difesa, spazio, controllo delle frontiere, sviluppo dell’Africa, o transizione energetica, ha un effetto moltiplicatore molto maggiore di 1 euro speso a livello nazionale.
Per avere più fondi, il Parlamento UE ha chiesto di non aumentare le tasse su chi ne paga già troppe, ma di creare nuove risorse proprie attraverso, ad esempio, una tassazione equa dei giganti del web o compensando le importazioni di prodotti ad alto tenore di carbonio e, di emettere dei Recovery Bond rimborsabili a partire dal 2030.
Su questa linea, la Commissione europea ha proposto un bilancio e un piano per la ripartenza ambiziosi, che hanno avuto il voto favorevole del Parlamento dopo un ulteriore incremento dei fondi rispetto alla posizione del Consiglio UE.
L’Italia è tra i maggiori beneficiari delle risorse europee, con 209 miliardi da Next Generation EU, di cui 81 a fondi perduto, 27 miliardi da SURE e più di 40 dalla BEI, oltre ad essere il Paese più sostenuto dall’azione della BCE. Una rilevante parte di questi fondi è condizionata dalla presentazione di un Piano Nazionale coerente con la strategia europea per la ripartenza, che includa anche delle riforme indispensabili per massimizzare l’impatto degli aiuti europei.
In questo contesto, è opportuno promuovere un confronto tra i rappresentanti delle istituzioni UE, nazionali e locali e le categorie economiche.