Il Decreto Ristoro non dovrà escludere la filiera agroalimentare.
“La priorità assoluta è la salute pubblica ma, a seguire, è necessario tener conto delle conseguenze economiche delle nuove e necessarie misure assunte dal governo per frenare la diffusione dei contagi”. Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in relazione al nuovo DPCM.
Il settore della ristorazione è tra quelli presi in considerazione dai provvedimenti del governo, con ulteriori limitazioni dell’attività che avranno impatto anche sui settori collegati al canale ‘Ho.Re.Ca.’, in primo luogo quello agroalimentare.
“I ristori adeguati e tempestivi annunciati dal governo – sottolinea il presidente di Confagricoltura – devono essere estesi alla filiera agroalimentare. Qualsiasi esclusione sarebbe incomprensibile ed ingiustificata”.
Confagricoltura ricorda come consumi alimentari extradomestici, nel 2019, siano ammontati a 85 miliardi di euro. Secondo le stime di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), a causa dell’emergenza sanitaria, si profila quest’anno una contrazione di 34 miliardi di euro.