L'intervento del Governatore della Banca d’Italia al XX Foro di dialogo Spagna-Italia (AREL-CEOE-SBEES).
L’adesione convinta al progetto europeo ha determinato un impulso essenziale per lo sviluppo economico di entrambi i paesi: dell’Italia, che ne è parte sin dall’inizio; della Spagna, che ha saputo cogliere le opportunità offerte dalla sua più recente partecipazione.
Tuttavia, oggi l’economia europea stenta a tenere il passo con quelle dei paesi più dinamici, in particolare degli Stati Uniti, soprattutto a causa della bassa crescita della produttività .
Non è da ora che l’economia europea perde terreno. Il divario rispetto agli Stati Uniti si è aperto sul finire del secolo scorso con la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per poi ampliarsi con la rivoluzione digitale e infine con l’intelligenza artificiale.
Il modello economico e sociale europeo – consolidatosi dopo il secondo conflitto mondiale sui principi di libertà, uguaglianza e solidarietà, oltre che sulla cooperazione internazionale – segna la strada del progresso civile. In molti ambiti si è rivelato vincente, come emerge dai dati sulle aspettative di vita.
Va preservato, e per farlo serve un’economia capace di crescere e di generare benessere diffuso.
Nel resto del mio intervento mi concentrerò su un obiettivo prioritario: collocare l’innovazione al centro delle politiche economiche come motore della produttività e della crescita, mobilitando a tal fine risorse pubbliche e private.