Confindustria e Medef si sono riunite per una strategia comune sul Fit-For-55, il pacchetto di provvedimenti legato al Recovery Fund per ridurre le emissioni CO2 del 55% al 2030 BDI.
A poche settimane dalla presentazione delle proposte legislative del Fit-For-55, il pacchetto di provvedimenti legato al Recovery Fund con cui la Commissione europea propone di centrare l’obiettivo di riduzione delle emissioni CO2 del 55% al 2030, le associazioni industriali dei tre principali paesi manifatturieri europei - BDI, Confindustria e Medef - si sono riunite ad alto livello tecnico con l’obiettivo di approfondire l’analisi delle misure annunciate e di presentare alla Commissione una serie di raccomandazioni in vista della loro effettiva pubblicazione.
L’industria europea rivendica di essere in prima linea negli investimenti per l’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, dell’idrogeno, nella cattura e nello stoccaggio della CO2. Per questo, ritiene essenziale evitare un approccio ideologico - già molto presente in maniera bipartisan sui dossier climatici ed energetici legati al Green Deal -, che rischia di danneggiare in maniera irreversibile intere filiere industriali, con grossi rischi in termini occupazionali e sociali, e di minare la ripresa economica.
Secondo BDI, Confindustria e Medef, gli obiettivi promossi dalla Commissione non possono essere raggiunti penalizzando chi produce in Europa.
Le imprese europee individuano tre priorità legate al pacchetto: un quadro regolatorio armonizzato e flessibile, per realizzare un mercato dell’energia autenticamente integrato; parità di condizioni (il c.d. level playing field) rispetto a paesi che non condividono le ambizioni della Commissione sul clima, soprattutto per i settori ad alta intensità di emissioni; politiche di investimento e innovazione per rendere maggiormente resilienti e tecnologicamente dinamici gli ecosistemi industriali europei.
Secondo le tre associazioni, a livello europeo l’obiettivo del 55% potrebbe comportare investimenti per oltre 3.500 Mld di euro entro il 2030, mentre le risorse pubbliche disponibili non superano i 1.000 Mld, meno di un terzo. Per questo è necessario comprendere che l’industria, con la sua innovazione tecnologica di prodotto e di processo produttivo è la soluzione e non il problema nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzaizone. Sorprende quindi che in molti PNRR legati al Recovery i fondi impiegati per accelerare gli obiettivi di sostenibilità nei settori industriali sono limitati.
BDI, Confindustria e Medef, nel sottolineare come ogni rivoluzione industriale abbia costi economici e sociali, chiedono che le misure di Fit-For-55 accompagnino e sostengano le imprese nel processo di graduale decarbonizzazione e transizione verso un’economia circolare e che i proventi dell’ETS continuino ad essere reinvestiti in progetti di protezione del clima e di risparmio energetico.