Le previsioni economiche estive 2020 della Commissione europea
La Commissione europea ha pubblicato il 7 luglio le previsioni estive aggiornando in parte le previsioni di primavera. L'economia europea, nella prima metà di quest'anno, è entrata in una recessione improvvisa con la più profonda contrazione della produzione dalla Seconda Guerra Mondiale. Per contrastare la diffusione del COVID-19 sono state adottate, in tutto il mondo, delle rigide misure di contenimento. Una serie di indicatori suggerisce che, durante il primo periodo di lockdown, l'economia dell'area euro ha operato tra il 25% e il 30% in meno rispetto alla sua capacità. Complessivamente si prevede che nel 2020 l'economia dell'area euro si contrarrà di circa l'8,75% per rimbalzare nel 2021 ad un tasso di crescita annuo del 6,1%. I dati del primo trimestre hanno confermato le stime iniziali di un considerevole impatto economico della pandemia, nonostante nella maggior parte dei paesi le misure restrittive siano state introdotte solo verso metà marzo. Il PIL si è contratto del 3,6% nell'area euro e del 3,2% nell'UE (v. Tabella 1). Per il secondo trime-stre, tutti gli indicatori suggeriscono un'accelerazione della contrazione dell'attività econo-mica, sebbene in maniera differenziata tra paesi e settori a causa, principalmente, sia del periodo di "blocco" più lungo rispetto al primo trimestre che ad un allentamento solo gra-duale delle misure di contenimento all'inizio di maggio. Si prevede che tra il primo e il secondo trimestre il PIL diminuirà del 13,5%. Una ripresa dell’economia europea è previ-sta nei prossimi trimestri1, ma con maggiori e persistenti differenze tra gli Stati membri rispetto a quanto rilevato nelle previsioni di primavera. Malgrado le misure di politica fi-scale e monetaria sosterranno la ripresa2 ed eviteranno fallimenti e licenziamenti su vasta scala, appare probabile la perdita di posti di lavoro.
In allegato il dossier completo prodotto dal Serizio Bilancio del Senato.