Discorso integrale del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervenuto ieri agli Stati Generali dell'Economia.
Signor Presidente del Consiglio, signore e signori Ministri,
grazie innanzitutto per l’invito che ci avete rivolto a partecipare a questo incontro. Il compito che tocca al vostro Governo è immane. Non sfuggono a nessuno, e certo non alle imprese, le difficoltà estreme con cui l’Italia si trova a dover assumere decisioni essenziali, su un problema così complesso come la bassa crescita strutturale da decenni. Aggravata da nuove ferite profonde a ogni crisi.
Ed è proprio partendo da questo oggettivo e sincero riconoscimento della condizione in cui vi trovate ad operare, voi come Governo e noi come forze della produzione, del lavoro e della società civile, che riteniamo opportuno però usare il linguaggio della franchezza.
Partirò quindi da alcune considerazioni di principio, per sgomberare il campo da polemiche che non piacciono a noi, come non piacciono a voi. Quanto ho affermato in questi giorni sono esternazioni riferite esclusivamente ai temi economici del Paese e nulla hanno a che vedere con temi politici.
Perché è un fatto, che le scelte pubbliche adottate in Italia negli anni alle nostre spalle abbiano reso più duraturi e gravi che in altri Paesi Ue i colpi portati dalla grave crisi mondiale del 2008 e da quella europea del 2011.
E’ un fatto, che l’Italia era l’unico Paese UE già alle porte della recessione prima del virus: non solo per il freno al commercio mondiale e al nostro export dovuto alle guerre protezionistiche, ma perché le decisioni pubbliche in Italia avevano congelato la ripresa degli investimenti privati che, grazie a Industria 4.0, con l’export, avevano costituito la base della ripresina 2015-17.
E’ un fatto, che alla fine del 2019 eravamo l’unico grande Paese UE a dover ancora recuperare quasi 4 punti di PIL rispetto ai livelli del 2008. Come è un fatto, non un’opinione, che le misure economiche assunte in Italia a fronte del virus si siano rivelate più problematiche che in altri Paesi UE.
Documento completo in allegato.