La bozza dell'atto delegato Ue sulla tassonomia con le sue luci ed ombre: da una parte la "preoccupazione" per i limiti imposti alle emissioni del gas troppo bassi, dall'altra il si al nucleare. Quale sarà l'esito?
Quanto la Commissione europea adottera' l'atto delegato viste le contestazioni della sua 'bozza' preliminare da parte di diversi governi? la risposta non è affatto certa.
La Germania, per esempio, ha confermato la posizione negativa sull'inclusione del nucleare nella 'tassonomia', l'Italia, dal canto suo, ha manifestato la "preoccupazione" per i limiti imposti alle emissioni del gas, considerati "troppo bassi" in particolare per gli impianti già esistenti.
Il fronte "pro nucleare" e' guidato dalla Francia insieme a Polonia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria. Austria e Lussemburgo accarezza invece l'idea di rivolgersi addirittura alla Corte di giustizia ritenendo che il via libera al nucleare nel sistema di classificazione degli investimenti 'green' metta a rischio la sicurezza pubblica.
Il portavoce della Commissione ha indicato che 'occorrerà del tempo per analizzare le posizioni degli Stati' e valutare le conclusioni della Piattaforma per la finanza sostenibile, che ha contestato la bozza preparata dall'esecutivo comunitario. Bruxelles, per seguire la tabella di marcia stabilita, dovrebbe presentare l'atto delegato entro fine gennaio. A questo punto uno slittamento è più che probabile. Il Parlamento europeo e il Consiglio disporranno di quattro mesi per controllare il testo ed eventualmente sollevare obiezioni. Potranno avvalersi di altri due mesi, previsti dal regolamento sulla 'tassonomia', per prolungare il periodo di tempo per la valutazione. Non sara' comunque facile 'bocciare' l'atto comunitario dovra' essere contrario almeno il 72% degli Stati membri, cioe' 20 Stati membri, che rappresenta almeno il 65% della popolazione Ue. Non e' un traguardo facile.