L'obiettivo di portare l'industria europea a una “doppia transizione”, verde e digitale.
Piccole e medie imprese sono il "focus" del nuovo piano industriale della Commissione europea. Il pacchetto prevede misure e strumenti di aiuto per tutti i protagonisti dell’industria europea, piccoli , piccolissimi e grandi nessuno escluso. Competitività globale, neutralità climatica e futuro digitale ecco le tre "keywords".
Per le PMI meno burocrazia e accesso ai finanziamenti più veloce e facile. Si è molto concentrati nell'abbattere gli ostacoli presenti nel mercato unico, questo porterà probabilmente, secondo le stime della Commissione, a 713 miliardi di euro entro il 2030.
Entro la metà del 2020 la Commissione adotterà un Libro Bianco a tutela della libera concorrenza nel mercato unico europeo, per gestire gli effetti negativi dei sussidi esteri nonchè l'accesso agli appalti pubblici e i finanziamenti UE.
“L’industria europea è il motore della crescita e della prosperità in Europa. Ed è al suo meglio quando si basa su ciò che lo rende forte: le sue persone e le loro idee, talenti, diversità e spirito imprenditoriale”,questo è il commento di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che sottolinea “ciò è più importante che mai poiché l’Europa intraprende le sue ambiziose transizioni verde e digitale in un mondo più instabile e imprevedibile”.
Le iniziative, conformi al Green Deal che contempla la neutralità climatica per l’Europa entro il 2050 vanno verso una transizione dell’industria europea per una maggiore sostenibilità ambientale: si cercherà di arrivare allo "zero assoluto" CO2 con “una partnership per l’idrogeno pulito”, mantenendo, però, prezzi competitivi. Previsto inoltre un “piano d’azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la sovranità tecnologica”, volto a contrastare i furti di proprietà intellettuale e a poter “adattare il quadro giuridico alle transizioni verde e digitale”.