Quanto impattano le crisi climatiche sulla buona salute delle imprese italiane? secondo l'analisi di Ambrosetti molto vediamo il dettaglio di quanto emerso.
I rappresentanti della business community partecipanti alla 35^ edizione del Workshop annuale: "Lo scenario dell’Economia e della Finanza" sono stati chiamati a esprimere la propria opinione sulle prospettive per la decarbonizzazione e la crescita sostenibile.
Il primo quesito del terzo televoto ha sondato la rilevanza dell’impatto della crisi climatica sul business della platea. Considerando una scala da 1 a 6, la maggioranza dei rispondenti (60%) ha indicato per la crisi climatica un impatto da 4 a 6 sul proprio business.
Oltre i due terzi dei rispondenti (circa l’80%) ha risposto negativamente al secondo quesito: “L’attuale sistema di contabilità finanziaria è adeguato a rendicontare la sostenibilità?”. Una percentuale sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti.
Forte comunanza di opinione si è registrata anche in relazione ai comportamenti delle imprese (terza domanda). La grande maggioranza dei rispondenti (oltre l’80%) è convinta che il greenwashing sia un fenomeno diffuso. Considerando una scala da 1 (molto diffuso) a 3 (poco diffuso), circa il 44% ha dichiarato che il greenwashing è “molto diffuso” e circa il 39% che è “moderatamente diffuso”.
Inoltre, al quarto esito “Quale di queste affermazioni condivide maggiormente?”, la metà della platea ha indicato che “né l’Unione Europea né il governo italiano stanno promuovendo in modo efficace la transizione verso la sostenibilità”.
All’ultimo quesito, su quali siano le misure suggerite per sostenere la transizione verso la sostenibilità, circa un terzo dei partecipanti ha espresso la convinzione che i “finanziamenti pubblici per accompagnare le scelte delle imprese” (32,8% della platea) e “le normative e il quadro regolatorio” (28,4% della platea) sono gli elementi più rilevanti. Circa il 20% dei partecipanti considera rilevanti le “scelte degli investitori”.