Il febbraio più basso di sempre per le immatricolazioni del mercato auto europeo (-5,4%), ottavo mese consecutivo in flessione
Pesanti i risultati negativi del mercato, oltre alla crisi delle materie prime, della logistica e alla crisi energetica, anche gli impatti del drammatico conflitto Russia-Ucraina sulla catena di approvvigionamento. Sul fronte italiano, il marcato calo delle immatricolazioni nel mese è in buona parte dovuto all’attesa dell’attuazione delle misure di sostegno alla domanda annunciate dal DL Energia
Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a febbraio le immatricolazioni di auto ammontano a 804.028 unità, il 5,4% in meno rispetto a febbraio 2021.
Nei primi due mesi del 2022, i volumi immatricolati raggiungono 1.626.350 unità, con una variazione negativa del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“A febbraio, il mercato auto europeo continua a calare (-5,4%), per l’ottavo mese consecutivo – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. Si tratta del peggior febbraio in termini di volumi da quando ACEA effettua la rilevazione.
Guardando ai cinque major market (compreso UK), Italia e Francia registrano cali a doppia cifra, rispettivamente -22,6% e -13%, mentre riportano una crescita Regno Unito (+15%), Spagna (+6,6%) e Germania (+3,2%). Complessivamente, questi cinque mercati registrano una contrazione (-5,5%) in linea con la media del mercato e rappresentano il 68,1% del totale immatricolato a febbraio.
A pesare sui risultati negativi del mercato, oltre alla crisi delle materie prime, della logistica e alla crisi energetica, sono gli impatti del drammatico conflitto Russia-Ucraina sulla catena di approvvigionamento. Gran parte dei cablaggi per l'automotive in Europa, infatti, sono prodotti in Ucraina e l’interruzione di queste forniture sta comportando il rallentamento e la chiusura temporanea degli impianti di alcuni costruttori di autoveicoli.
Analogamente, lo stop alla produzione del gas neon sul territorio ucraino, aggrava ulteriormente la crisi dei semiconduttori ancora in corso e quello alla produzione di nikel si ripercuote negativamente sulla filiera delle batterie.
Non si può non tenere conto di questo tipo di turbolenze geopolitiche nell'analisi dei rischi sulla filiera dell'auto ed è chiara la necessità di elaborare strategie di medio- termine – come ragionare su filiere più corte o internalizzare la produzione di determinati componenti – per prevenire brusche interruzioni nelle forniture e conseguenti danni alla produzione e alle vendite.
Sul fronte italiano, il marcato calo delle immatricolazioni nel mese è in buona parte dovuto all’attesa dell’attuazione delle misure di sostegno alla domanda annunciate dal DL Energia, insieme alle quali è urgente definire anche le misure di politica industriale che da tempo la filiera attende per affrontare la transizione energetica”.
In Italia, i volumi totalizzati a febbraio 2022 si attestano a 110.869 unità (-22,6%). Nel primo bimestre del 2022, le immatricolazioni complessive ammontano a 218.716 unità, con un decremento del 21,1% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2021.
Secondo i dati ISTAT, a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente). L’accelerazione dell’inflazione è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +22,9% a +31,3%); i prezzi dei Beni energetici regolamentati, anche nel mese di febbraio, risultano quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (stabili a +94,6%).
Analizzando il mercato per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di febbraio ridursi del 37,5%, con una quota di mercato del 26,7%, mentre le diesel calano del 32,5%, con una quota del 21,4%, dopo cinque mesi al di sotto del 20%. Nei primi due mesi del 2022, le immatricolazioni di vetture a benzina si sono ridotte del 38,3% e quelle di vetture diesel del 38,4%. Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano invece il 51,9% del mercato di febbraio 2022, in calo del 5,1% nel mese, ma in crescita del 4,8% nel bimestre, con una quota di mercato del 53%. Le auto elettrificate rappresentano il 42,4% del mercato di febbraio (- 5,7%), mentre nei primi due mesi del 2022 hanno una quota del 42,9% (+5,6%). Tra queste, le ibride non ricaricabili calano dell’8,9% nel mese e raggiungono il 33,9% di quota, risultando il tipo di alimentazione con la maggior quota da otto mesi consecutivi, e nel cumulato sono in aumento dello 0,7%, rappresentando il 34,2% del totale. Le ricaricabili (BEV e PHEV) crescono del 10,2% e rappresentano l’8,3% del mercato (+30,5% e 8,7% di quota nei primi due mesi del 2022). Tra queste, le auto elettriche hanno una quota del 2,8% e diminuiscono dell’8,4%, mentre le ibride plug-in crescono del 23,1% e rappresentano il 5,6% del totale. Infine, le auto a gas sono il 9,5% del mercato di febbraio, di cui l’8,2% è rappresentato da vetture Gpl (+23,8%) e l’1,3% da vetture a metano (-59%). Da inizio 2022, le autovetture Gpl risultano in crescita del 23,6% e quelle a metano in calo del 54,2%.
Il Gruppo Stellantis ha registrato, in Europa, 163.920 immatricolazioni nel mese di febbraio 2022 (-17,5%) con una quota di mercato del 20,4%. Nel periodo gennaio- febbraio 2022, i volumi ammontano a 320.662 unità (-15,1%), con una quota del 19,7%.
La Spagna totalizza 62.103 immatricolazioni a febbraio 2022, il 6,6% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno (ma -38% rispetto a febbraio 2019, prima della pandemia). Nel primo bimestre dell’anno, il mercato risulta così in crescita del 4,2%, con 104.480 unità immatricolate.
L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC fa notare che le immatricolazioni di febbraio registrano un lieve incremento principalmente grazie al canale dei privati, mentre il segmento del noleggio continua a ridurre di oltre la metà le proprie vendite. La scarsità di stock di veicoli, sia autovetture che veicoli commerciali leggeri, dovuta alla crisi dei semiconduttori, continua a rappresentare un problema, aggravato dalla situazione di incertezza a livello internazionale, che si è aggiunta alla crisi pandemica ancora in corso e all'aumento della tassa di immatricolazione. Soltanto il mercato dei veicoli industriali riesce a mantenere i numeri di un anno fa. In questa situazione, il mercato nazionale non può crescere con l'intensità necessaria per una piena ripresa delle attività e dell’occupazione.
Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, il mercato di febbraio risulta ripartito in 29.898 vendite ai privati (+29,1% e 48,1% di quota), 28.389 vendite alle società (+8,7% e 45,7% di quota) e 3.816 vendite per noleggio (-57,7% e 6,2% di quota), mentre nel cumulato è ripartito in 51.465 vendite ai privati (+22% e 49,3% di quota), 47.584 vendite a società (+6,9% e 45,5% di quota) e 5.431 vendite per noleggio (-59,9% e 5,2% di quota).
Le autovetture a benzina rappresentano il 42,6% del mercato di febbraio (-5,1%) e il 40,9% del mercato da inizio 2022 (-9,7%). A seguire, le vetture ibride non ricaricabili hanno una quota di mercato del 27,6% nel mese (+30,2%) e del 29% a gennaio-febbraio (+36,2%). Le vetture diesel sono il 17,9% del mercato di febbraio (-17,7%) e il 17,4% nel primo bimestre 2022 (-24,7%), seguite dalle ibride plug-in (6,3% nel mese e 6,8% nel cumulato), dalle elettriche (3,8% nel mese e 4% nel bimestre) e dalle auto a gas (1,7% nel mese e 2% da inizio 2022).
Le emissioni medie di CO2 delle nuove autovetture si attestano a 119,9 g/km a febbraio e a 119,2 g/km da inizio anno.
In Francia, a febbraio 2022, si registrano 115.383 nuove immatricolazioni, in calo del 13% rispetto a febbraio 2021. Nei primi due mesi del 2022, la flessione si attesta al 15,7%, per un totale di 218.282 immatricolazioni.
In riferimento alle alimentazioni, a febbraio calano le autovetture a benzina (-24,4%, con il 38,1% di quota) e diesel (-38,8%, con il 17,6% di quota). Le auto ad alimentazione alternativa crescono del 22,5% nel mese, con il 44,3% di quota, e del 21,3% nel primo bimestre 2022, con una quota di mercato del 44,2%. A febbraio le auto ibride (27,7%) superano la quota del diesel; tra queste, quelle ricaricabili hanno una quota dell’8,4% (+7,1%) e quelle non ricaricabili del 19,3% (+4,9%). Infine, le elettriche raggiungono l’11,7% del mercato (+59,7%) e le auto a gas il 4,9%. Da inizio 2022, le vetture diesel registrano una flessione del 39,9% (18% di quota) e le vetture a benzina del 27,9% (37,9%
di quota). In crescita, invece, dell’8,8%, le ibride non ricaricabili del 2,2% le ibride ricaricabili del 58,9% le elettriche e 26,4% le auto a gas.
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a febbraio 200.512 unità, con una crescita del 3,2%. A gennaio-febbraio 2022, le immatricolazioni si attestano a 384.624, in aumento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 (ma -28% rispetto a gennaio- febbraio 2019).
Gli ordini domestici, a febbraio 2022, risultano in aumento del 15% su base annua, mentre nel primo bimestre 2022 crescono del 31%.
Guardando ai canali di vendita, le autovetture intestate a società rappresentano il 64,8%, contro il 35,2% delle vetture intestate ai privati.
Con 28.306 nuove immatricolazioni (+54,9%), a febbraio le auto elettriche raggiungono una quota di mercato del 14,1%, mentre le auto ibride sono complessivamente 59.473, in crescita del 12,8% e con il 29,7% di quota, di cui 21.583 plug-in (-1,4% con il 10,8% di quota). Le auto a benzina rappresentano il 34,5% del totale immatricolato a febbraio (69.195 autovetture, -5,7%) e le diesel il 20,7% (41.471 autovetture, -15,9%). La quota delle auto a gas è dell’1%: 1.734 auto nuove Gpl (0,9%) e 293 a metano (0,1%). Da inizio 2022, le vetture a benzina rappresentano il 35,6% del mercato, le diesel il 21,1%, le ibride il 29,5% (di cui il 10,5% ricaricabili), le elettriche il 12,8% e, infine, quelle a gas l’1%.
La media delle emissioni di CO2 delle nuove autovetture è pari a 118 g/km a febbraio 2022 e a 120,8 g/km nel bimestre.
Il mercato inglese, infine, a febbraio totalizza 58.994 nuove autovetture immatricolate, con una crescita del 15% (-25,9% rispetto a febbraio 2020, pre-pandemia). Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni si attestano a 174.081 unità, il 23% in più rispetto a gennaio-febbraio 2021.
L’Associazione inglese dell’automotive SMMT fa notare che, nonostante i numeri tradizionalmente bassi di febbraio, che precede il mese dedicato al cambio delle targhe, sempre più consumatori stanno passando ai veicoli elettrici. Più che mai, gli investimenti in infrastrutture devono quindi accelerare per far fronte a questa crescita. Il governo britannico deve sfruttare la sua imminente dichiarazione di primavera per abilitare questa transizione, continuando a intervenire a sostegno della ricarica domestica e nei luoghi di lavoro, aumentando l'implementazione di punti di ricarica pubblici e, dato il notevole aumento dei prezzi dell'energia, riducendone l'IVA. Questi interventi contribuiranno a rafforzare la fiducia dei consumatori e delle imprese e accelereranno il passaggio alla mobilità a emissioni zero.
La quota di mercato dei privati, nel mese, si attesta al 47,1%, mentre le vetture destinate a società rappresentano il 52,9% del mercato.
Per tipo di alimentazione, per le auto diesel si registra una quota del 6,6% nel mese e del 5,7% nel bimestre, mentre per quelle a benzina del 40,6% nel mese e del 43,3% da inizio anno. Le ibride non ricaricabili sono il 27,2% del mercato di febbraio e il 28,8% di quello del bimestre. Infine, le auto ricaricabili (BEV e PHEV) rappresentano il 25,6% del mercato del mese (17,7% le BEV e 7,9% le PHEV) e il 22,2% da inizio anno (14,3% le BEV e 7,9% le PHEV).